La Creazione

la mia interpretazione e traduzione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    Bereshit barà Elohim et hashammaim veet haaretz".

    "Bereshit" ossia all'inizio, nel principio, in un'epoca indeterminata, Creò, Dio, Il cielo e la terra.
    "Hashammaim veet haaretz"= "il cielo e la terra".
    il cielo è lo spazio con l'infinito e meraviglioso creato di stelle e pianeti.
    La terra è il nostro meraviglioso pianeta.

    Il cielo e la terra sono la globalità, l'intero creato. Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio, dall'Unico Dio.
    Cosa sono il cielo e la terra? Prima, in senso estensivo sono la globalità dell'universo.

    Il cielo è tutto ciò che può essere osservato dall'uomo in una notte stellata, lo spazio interstellare; poi questo nome fù dato alla "rachìa" perchè attraverso essa come in una cupola di vetro, l'uomo potè osservare le meraviglie del Cielo.

    La terra è il pianeta terra: "vehaaretz haita tohu vavohu..." ="e la terra era Tohu e Bohu.... Poi questo nome fù dato alla terra asciutta, abitata in contrapposizione alle acque, ai mari.

    "Vehaaretz haità tohu vavohu vehoshech al pnei tehom ve ruah Elohim merahefet al pnei hamaim"( Genesi 1:2 ).
    Dopo aver detto che tutto ciò che esiste o può essere conosciuto dall'uomo era stato creato in un'epoca indeterminata, si passa ora alla descrizione del pianeta terra, ai suoi componenti, al suo stato d'essere prima che esistesse in essa la vita. Non viene detto, in questa fase, che Dio crea la terra, ne che ne crea i suoi componenti come non verrà detto della creazione dei componenti dell'uomo, "haadam"("la terra"al maschile), colui che fù tratto dalla terra, ossia dai suoi componenti, dalla famiglia dei 105 componenti della materia.
    La terra invece viene presentata come in uno stato di conservazione, pronta sempre ad essere modificata per creare in essa la vita. Viene qui presentata una creazione preesistente che ha poi bisogno di essere modificata per permettere l'esistenza stessa della vita.

    Questo racconto della creazione non somiglia ad altri racconti pagani dove si cerca di spiegare la creazione della terra e degli astri come creazioni di banalità e oggetti di adorazione dando descrizioni dettagliate su come si sono svolti i lavori. Qui non si danno descrizioni dettagliate, si racconta semplicemente la vicenda storica della creazione del mondo, come essa fù tramandata dai testimoni stessi di essa. Quindi non un trattato scientifico che non sarebbe servito a nessuno perchè nessuno avrebbe potuto servisene per creare la vita all'infuori di Chi la creò.

    La terra era Tohu e Bohu, non solo ma anche Hoshech di fronte al Tehom e il Vento, il Vento di Dio, Ruach Elohim di fronte all'acqua.
    Come vengono tradotti questi termini oggi nelle Bibbie moderne e come furono intesi nell'antichità è tutt'altra cosa.
    Riporta la tradizione ebraica una discussione fra un ebreo e un filosofo greco. Il filosofo greco con le sue credenze della materia eterna e l'ebreo, con la sua credenza del l'Unico Dio Eterno. Il filosofo, dopo aver letto le parole del Genesi disse: "Certo che il vostro Dio fù un abile architetto e ha usato dei buoni materiali per creare il mondo: il Tohu, il Bohu, il Tehom, l'acqua e il vento."
    "vehaaretz haità tohu vavohu vehoshech al pnei tehom" (Genesi 1:2)
    "La Terra era Tohu, Bohu, Hoshech sopra la faccia del Tehom..."
    Il Tohu è l'orbita del sistema solare e il Bohu è la massa della Terra che in essa ruota.
    Il Tohu rappresenta le leggi magnetiche dell'orbita e la gravitazione terrestre. Il Bohu sono l'ammasso solido di pietre che stanno al centro della Terra e sotto il Tehom. Il Pianeta Terra fà parte dei pianeti solidi più vicini al Sole e si distingue dai pianeti gassosi. Quindi il verso Biblico sta dicendo che, in quel principio, la Terra era un pianeta solido in orbita.
    Vediamo alcuni versi biblici dove si trova il termine Tohu:
    "vaiatem betohu lodarech" = "li fà entrare in orbita senza via"(Giobbe 12:24 & Salmi 107:40) Questa seconda parte di verso è identica nei due versi di Giobbe e Salmi e qui si sta dicendo che Dio quando toglie la Sapienza fà errare i malvagi facendoli entrare in orbite senza uscita, cioè in circoli viziosi.
    In Ishaia si parla della linea del Tohu e delle pietre del Bohu. (Ishaia 34:11) La linea del Tohu è quella linea verde che circonda il pianeta Terra quando essa è investita dai raggi solari. Questa linea la si può osservare perchè essa è parte de "il raggio verde". Il raggio verde è visibile per qualche frazione di secondo prima del tramonto. Si parla tanto del raggio verde e in passato si credeva fosse solo una leggenda e si pensava che chi diceva di vederlo fosse preso da suggestione. Oggi il raggio verde viene fotografato da tanti appassionati.
    Questa linea verde è dunque la somma di tutti i punti dove compare il raggio verde ed essa è la linea di confine fra la luce e il buio. Quando la Terra è illuminata dal sole, la luce solare illumina metà del globo e i confini di questa metà del giorno con l'altra metà della notte è la linea del Tohu. In scritti ebraici antichissimi viene detto che: "la linea del tohu è quella linea verde che circonda la Terra e dalla quale viene il buio". Giobbe, parlando delle meraviglie della creazione dice che Dio creò: "una legge disegnando un cerchio sopra le acque stabilendo i confini fra la luce e le tenebre"(Giobbe 26:10) Questa è la linea del Tohu ossia la linea che rappresenta l'orbita terestre intorno al Sole. Essa infatti è perpendicolare al piano dell'orbita del sistema solare. Lo stesso Giobbe qualche verso prima, dice che Dio: "inclina il Nord rispetto al Tohu e appende la Terra sul vuoto". (Giobbe 26:7) Qui Giobbe parla chiaramente dell'inclinazione dell'asse terrestre rispetto all'orbita intorno al Sole e della sospenzione del pianeta Terra sullo Spazio.

    Ma le condizioni primordiali della Terra prima che essa fosse adatta per la vita, prima che Dio la creasse, pur essendo una massa di pietre e acqua in orbita intorno al Sole non vi era ancora la penetrazione della luce a causa di una densa nube nera che la circondava. Questa densa nube, come descritta da antichi scritti ebraici, era incandescente e assorbiva la luce. Qui era necessario l'intervento Divino per spazzare via questa densa nube (Hoshech) o smog, che era parte degli alti strati dell'atmosfera terrestre. Si fà più volte allusione a questa situazione primordiale nella Bibbia come per esempio in Geremia 4:23 : "raiti et haaretz vehinnè tohu vavohu veel hashammaim veen oram" = " vidi la terra ed ecco Tohu e Bohu e poi il Cieli e non c'era la loro luce".

    Dunque riassumendo, il libro del Genesi, inizia dicendoci, che in un principio, tempo indeterminato furono creati gli spazi siderali e il pianeta Terra. Poi segue la storia della creazione del pianeta Terra.
    Molti pensano, che il verbo creare significa creare dal nulla, ma si tratta solo di una spiegazione teologica. Il verbo creare in ebraico: "barà" viene riferito solo a Dio e non significa necessariamente creare dal nulla, ma implicita il senso che Dio è il creatore di tutto e quindi ciò che, per così dire è una continuazione della creazione. Le materie prime furono create in principio, poi si continua la creazione della Terra e della vita in essa contenuta. Si può creare un qualcosa che non esisteva facendo uso di materie prime preesistenti. L'unica differenza che incontriamo nel testo biblico del verbo:"barà"=creare, con gli altri: "assà"=fare; "banà"=costruire, è che "barà" è riferito solo a Dio. (quando è usato nel senso di creare perchè viene usato altrove nel senso di: "tagliare" (2Samuele 12:17)).

    La Terra era dunque composta da pietre del Bohu e dall'abisso, il Tehom, la cui parte esterna è l'acqua. Sopra l'acqua vi era la "rachia" che è l'atmosfera d'aria. Il testo non dice però che la "rachia" stava sopra l'acqua, ma lo si deduce dall'esistenza di un grande vento, in ebraico: "ruach Elohim"="vento di Dio". Diverse traduzioni traducono: "Spirito di Dio", ma si tratta solo di un'interpretazione teologica perchè gli antichi lo intesero come vento e il testo usa il verbo: "merachefet", che lo si usa col vento. Qui si parla di un vento che soffia, di un grande vento o un forte vento, infatti l'espressione ebraica: "vento di Dio" significa proprio: "forte vento", da confrontare con le espressioni di Genesi 30:8 :"naftulei Elohim"=lotte di Dio, ma il senso è invece quello di grandi lotte, come correttamente la CEI traduce; Genesi 35:5 "hattat Elohim"="paura di Dio"="panico","terrore"; Salmi 80:11(10) "Cedri di Dio"="cedri altissimi"; Salmi 36:7(6) "monti di Dio"="monti altissimi".
    Oppure il senso potrebbe essere quello di un vento fatto soffiare da Dio fuori dall'ordine della fisica, della natura e questo sguardo dato alla Terra fà notare la presenza di Dio, come per proteggere il Pianeta, per preservarlo per la vita.
    Questo grande vento o forte vento soffiava sopra le acque dell'abisso e questo significa che c'era un'atmosfera d'aria fra il Tehom(abisso) e la Hoscech(nuvola nera incandescente). Poi vedremo che questa atmosfera d'aria viene fatta calare dentro l'abisso e dividerà le acque in inferiori e superiori.

    Ora cominciano i dieci comandi dati da Dio per la creazione del Pianeta Terra: "e disse Dio: "vi sia luce". La luce è buona ed essa viene chiamata giorno e viene fatta la differenza fra la luce, che ora spazza via, per comando di Dio, (quindi fuori dall'ordine della Fisica)la nuvola nera o smog, che prima non permeteva che la luce entrasse; e le tenebre, la Hoscech.
    Qui si tratta chiaramente della luce del Sole, che era già stato creato in quel principio indeterminato. Infatti, come vedremo, il testo non dice che il Sole viene creato al quarto giorno, ma viene fatto apparire nell'atmosfera in modo da dominare al giorno.
    Abbiamo ora il Pianeta illuminato da una parte, chiamata Giorno e dall'altra parte la nuvola nera, la Hoscech, che viene chiamata notte. "E fù sera e fù mattino, un giorno", il pianeta gira intorno a se stesso, come aveva sempre fatto perchè era Tohu e quindi soggeto alle leggi fisiche gravitazionali del Tohu, e un suo giro di 360 gradi ora costituiscono un giorno.

    Qui non viene dato nessun comando per creare il periodo del giorno perchè esso era preesistene. Viene invece fatta la differenza fra la luce e l'effetto della nube nera, che è il buio. "Waiavdel Elohim ben haor uben hahoshech"="E fece differenza, Dio, fra la luce e il Hoshech". Fece differenza, cioè fece in modo che laddove il pianeta era colpito dai raggi del Sole fosse illuminato uniformemente e non a tappe di luce e di buio. Perchè ancora l'atmosfera composta di aria con lo strato superiore di acqua, non era pronta e ancora vi è la Hoshech, la nube nera incandescente e necessita che essa permetta alla luce di entrare linearmente.
    La luce viene chiamata giorno e l'effetto buio della nube nera viene chiamato Notte.
    "Wiehì erev waiehì boker, iom ehad"="E fù sera e fù mattino, un giorno", nemmeno qui viene dato un comando per creare il mattino e la sera, ma questa è la conseguenza della rotazione terrestre intorno al suo asse. Non viene detto: e fù notte e fù giorno, ma: e fù sera e fù mattina, che descrivono il moto. Il movimento della Terra, che fà oscurare e illuminare gradualmente ogni suo meridiano. Di quel giorno "uno" e non primo perchè in ebraico "iom ehad" si può tradurre anche "giorno uno" per dire che esso non fù il primo nonostante gli altri lo seguirono e furono chiamati secondo, terzo... Di quel giorno uno, dicevo, si conosce solamente una lunghissima e indeterminata notte. La lunghissima notte di tutte le altre creazioni di Dio, che precedettero la creazione del pianeta Terra perchè fosse in grado di contenere la vita. Chissà quanti altri mondi esistono? Antichi scritti ebraici dicono che ogni giorno Dio crea nuovi mondi, nuove forme di vita. Benedetto Egli Sia.

    Mi accorgo intanto di aver tralasciato il verbo: "merachefet".
    "Ve ruach Elohim merachefet..."="e vento di Dio soffiava" che equivale a dire:"e un vento fortissimo soffiava", come gli esempi di forma l'inguistica riportati sopra. Ho confrontato qualcuno degli esempi e ho notato che la Nuova Riveduta e la CEI traducono correttamente, tranne che il verso stesso in questione . Tradurre "aleggiava" il verbo:"merachefet" è molto azzardato però ne comprendo la ragione. Mi sembra invece più corretta la Diodati che traduce:"muoveva" come traduce Geremia 23:9 anche l'antica traduzione aramaica di Yonatan. Infatti il senso del verbo è di tremore delle ossa e la traduzione Yonatan dice movimento delle ossa. Ma nel caso di Genesi 1:2 traduce soffiava e anche un'altra antica traduzione aramaica, la Onkelus. Questo verbo è presente anche in Deuteronomio 32:11 dove la Nuova Riveduta traduce:"Come un'aquila...
    svolazza sopra i suoi piccini", quindi il verbo è svolazzare e quindi comprendo la ragione per cui hanno tradotto: "aleggiava", ma comunque anche in quel caso il senso del verbo è il tremore. Se invece riferito al vento è semplicemente un vento che soffia e che fà tremare tutto ciò che investe.
    Quindi secondo me si tratta di un vento potentissimo perchè così capirono gli antichi, ma lascio spazio anche ad altre interpretazioni. Non so se questa interpretazione può ferire la vostra Teologia, speriamo di no.
    Ma ora continuiamo. Alla fine di ogni giorno viene ricordato il farsi sera e mattina per sottolineare, che si tratta di giorni letterali. Durante questi giorni il Santo Benedetto Sia, infrange le leggi della natura operando grandi portenti con la Sua Parola, trasformando ciò che già aveva creato in tempi antichissimi. La straordinaria bellezza del nostro pianeta e la vita in tutte le sue forme che esso contiene è il risultato dei miracoli di Dio operati in questi sei giorni.
    "waiomer Elohim iehi rachìa betoch hamaim"="E disse Dio: sia la rachìa dentro l'acqua" (Genesi 1:6).
    La "rachìa" è lo strato d'aria dell'atmosfera terrestre, che permette agli esseri viventi di respirare. Essa viene fatta calare nella profondità dell'abisso dividendolo in acque superiori e inferiori. Le due acque non saranno uguali perchè la "rachìa" stessa farà la differenza, ossia il fatto stesso che essa sia presente modificherà la natura delle due acque. Abbiamo di sotto un immenso oceano e di sopra una atmosfera fatta di strati di aria, ghiaccio e vapore acqueo. Questo tipo di atmosfera durerà fino all'epoca glaciale 1616 anni dopo, poi con il cadere delle acque di sopra e il deposito di ghiacci ai poli, durante il diluvio, viene trasformata una seconda volta l'atmosfera negli strati che oggi conosciamo, ma anche questa sarà modificata perchè è scritto nel profeta Ishaia, di "nuovi cieli e nuova terra".
    Oggi molti studiosi sono convinti, come molti di voi sapranno, dell'esistenza di quella precedente atmosfera di ghiaccio e vapore acqueo e sono state effettuate prove di laboratorio. Ne parlava anche la trasmissione:"Quarck"della RAI spiegando e confermando con animazioni il racconto biblico del diluvio. Alcuni studiosi sono arrivati a questa convinzione anche molti anni prima, quando cercavano di spiegare certe erbe e animali tropicali ritrovati in Antartide e in altre zone polari. Tale atmosfera infatti faceva in modo da distribuire un clima tropicale in tutto il pianeta.
    "waiaas Elohim et harachìa"="e fece Dio la rachìa"(Genesi 1:7).E' da notare che il verbo qui usato allude alla preesistenza della rachìa. Prima, in un tempo indeterminato, era stata creata la "rachìa" e ora viene fatta calare nella profondità dell'oceano per differenziare fra le acque sotto la "rachìa" e le acque sopra la "rachìa" e così il verso continua e aggiunge: "e fù fatto".
    "waicrà Elohim, larachìa shammaim"="E chiamò, Dio, la rachìa, Cielo"(Genesi 1:.
    Ora viene posto il nome di Cielo all'atmosfera perchè attraverso essa sarà possibile osservare il Cielo, non come molti altri pianeti, il nostro. Dal nostro bellissimo pianeta si possono osservare le meraviglie del resto del creato. Ma non in questa fase, come vedremo, l'atmosfera viene resa completamente trasparente però in questa fase viene calibrata la quantita di raggi ultravioletti che permetterà lo sviluppo delle prime forme di vita vegetale. E fù sera e fù mattina, secondo giorno. In questo giorno non viene detto che "vide che era buono" perchè quella atmosfera sarebbe durata soli 1616 anni e col diluvio avrebbe provocato la morte di esseri umani ed animali.


    Altri luoghi della Sacra Scrittura descrivono la creazione di Dio di quei poderosi giorni. Il libro di Giobbe alterna poeticamente la potenza creatrice di Dio di questi giorni con l'osservazione delle meravigliose leggi dello Spazio:

    "Inclina il Nord rispetto al Tohu e appende la Terra sul vuoto.

    Rinchiude le acque nelle loro densità e non si rompe la nuvola sotto di loro.
    Fortifica lo strato di copertura, distende sopra di esso la sua nuvola.

    Legge: disegna un cerchio sopra le acque stabilendo i confini fra la luce e le tenebre.

    I vulcani furono fatti tremare ed escono in piedi alla Sua minaccia.
    Con la Sua forza si abbassò il mare e con la Sua sapienza ne furono stabiliti i limiti.

    Nel Suo Spirito abbellì i Cieli, la Sua mano espande la Galassia."
    (Giobbe 26:7-13)
    Questo è il terzo giorno quando spuntano i vulcani per far eriggere l'ammasso di pietre e il mare si abbassa, raccogliendosi in un solo luogo. Vengono posti i limiti del mare.

    Shalom
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    Ma ora facciamo un piccolo commento a questi versi di Giobbe di cui sopra, apportando qualche correzione di traduzione.

    "Inclina il Nord rispetto al Tohu e appende la Terra sul vuoto." Questo è il parallellismo di Genesi 1:2 : "la Terra era Tohu e Bohu": Le leggi magnetiche di rivoluzione.

    "Rinchiude le acque nelle loro densità e non si rompe la nuvola sotto di loro.
    Fortifica lo strato di copertura, distende sopra di esso la sua nuvola." Questo è il parallellismo di Genesi 1:6-7, il secondo giorno, la creazione dell'atmosfera di acqua. Le acque sono spesse e dense, è usato l'aggetivo: "avim" che significa spesse. La nuvola sotto di esse è lo strato di vapore, che non si rompe nonostante il peso delle densità soprastanti. Ai tempi prediluviani, come vedremo, non c'era pioggia e quindi la nuvola non si rompeva per farla cadere. Una perfezione sbalorditiva per i postdiluviani abituati a vedere le nuvole rompersi per far cadere la pioggia e Giobbe visse nell'era postdiluviana, ma aveva conosciuto quella scienza perchè alla sua epoca, più vicina a quell'altra, gli uomini erano pieni di scienza e Giobbe era molto ricco ed era molto colto come lo erano i suoi amici. Avevano ricevuto la tramandazione dei prediluviani.

    "Una legge disegna una circonferenza sopra le acque stabilendo i confini fra la luce e le tenebre." Ora si parla della legge dell'orbita di rivoluzione della Terra, che ora può disegnare una circonferenza sopra l'atmosfera d'acqua. E' il Sole che illuminando la Terra traccia la "linea del Tohu" nell'atmosfera dividendola in due parti di luce e di buio. Nel principio questa circonferenza verde investiva la nuvola nera incandescente, che Dio spazzo via con la Sua Parola per far penetrare la luce e per fare la differenza fra la luce e le tenebre. Ma ora questa linea stà lì e traccia quei confini. Il suo colore verde, secondo la teoria di Einstein, è il risultato della deviazione delle altre lunghezze d'onda, che non sono visibili a causa della forte forza di gravità.

    "I vulcani furono fatti tremare ed escono in piedi alla Sua minaccia.
    Con la Sua forza si abbassò il mare e con la Sua sapienza ne furono stabiliti i limiti. " Questo è il parallellismo di Genesi 1:9, il terzo giorno, quando furono raccolte le acque dei mari per far apparire l'asciutto al quale venne posto il nome di "terra". I vulcani in ebraico sono le "colonne del cielo" perchè essi ora spuntano fuori altissimi dagli abbissi e oltre che contribuire alla creazione del suolo danno i loro vapori per il supporto della "rachìa" per fare in modo da mantenere l'equilibrio, che ragiungerà il suo stato finale col quarto giorno, modificando ulteriormente l'atmosfera. L'asportazione delle grandi quantità delle acque inferiori aveva provocato un aumento di pressione nei bassi luoghi della Terra. Fù quella pressione a dare origine ai fenomeni indogeni. Egli però creò i tempi dello svolgimento di questi poderosi eventi e questo periodo di ventiquattro ore porterà alla comparsa dell'asciutto.
    Ma le "colonne del Cielo" sono anche gli alti monti, i pilastri, che ora spuntano in piedi. Antichi scritti fanno risalire i vulcani al secondo giorno perchè avrebbero dovuto dare il supporto di vapore alla nuova atmosfera. Quindi i fenomeni endogeni erano inziati e portavano nell'atmosfera anche altri gaz, che non davano ancora la trasparenza all'atmosfera, che si raggiungerà solo col quarto giorno. Dopo invece, le stesse colonne avrebbero dato origine a fenomeni di subduzione accellerata facendo raccogliere le acque verso il basso. I numerosissimi vulcani diedero il loro magma rapidamente e ora si vede l'asciutto, la litosfera: è il terzo giorno.

    Nel Suo Spirito abbellì i Cieli, la Sua mano ha espanso la Galassia." Questo è il parallellismo del quarto giorno, in cui viene resa perfettamente trasparente l'atmosfera e da essa si potevano osservare le potenze dei cieli, le stelle, il Sole, la luna, i pianeti e le galassie ora sono visibili chiaramente e dominano il Cielo, rendendolo bellissimo. Nello Spirito di Dio, in ebraico: "beruhò"="nel Suo Spirito" cioè nella Sua straordinaria e infinita bellezza abbellì il cielo, che è l'atmosfera, che Dio chiamò Cielo perchè da essa si sarebbe potuto osservare il Cielo interstellare, gli spazi siderali.
    La Sua mano ha espanso la galassia. Gli antichi astronomi potevano ora osservare le galassie e notavano le loro espansioni. Galassia in ebraico:"nahash bariah" il serpente che si estende da un estremo all'altro del cielo. Questa è la "via lattea" ed essa figura anche nel libro del profeta Ishaia insieme al nome di un'altra galassia: "Nahash Akalaton" il serpente che si chiude a forma di spirale. I nomi delle due galassie vengono poste a rappresentazioni di regni vastissimi come l'antica traduzione aramaica di Yonatan spiega. ( Ishaia 27:1 ).

    Il Salmo 104 descrive invece la rapidità della creazione nei sei giorni di ventiquattro ore. Vediamo di riportare qualche verso.

    "Otè or casalmà, notè shammaim caierià"="Riveste luce come mantello, distende i cieli come "ierià"" (Salmi 104:2)

    "Riveste luce come mantello": riveste il mondo di luce come un uomo indossa un mantello. Cioè rapidamente. Questo è il primo giorno (Genesi 1:3), quando viene fatta penetrare la luce e poi viene distribuita uniformemente. Dopo ogni comando, (tranne che due) in Genesi cap. 1, viene detto:"waiehi chen", io avevo tradotto, qualche post prima:"fù fatto", ma mi accorgo che non rende perfettamente l'idea in italiano, come pensavo. il modo più esatto per tradurlo, secondo me, è come traduce 2Re 15:12 la CEI, provate a cliccare qui sotto su "Bibbia on line" e leggerete:"E avvenne proprio così." Cioè il comando viene eseguito allo stesso modo in cui viene pronunciato. Nel primo giorno viene detto:"iehi or"="vi sia luce", "waiehi or"="e vi fù luce. La luce arrivò allo stesso modo in cui viene pronunciato il comando, semplicemente vi fù luce, ma poi la luce aveva bisogno di essere resa uniforme e ciò avvenne rapidamente come un uomo che veste il mantello.

    "distende il cielo come "ierià"". (Salmi 104:2) "Ierià" è una stoffa, che viene legata ai quattro angoli per ripararsi dal Sole. Il cielo, ossia l'atmosfera viene stesa come l'uomo stende rapidamente una tenda. Questo è il secondo giorno, quando viene creata l'atmosfera di acqua, come descrive anche il verso seguente.
    "Ha mecarè bamaim aliotav". (Salmi 104:3 ).
    "Ha mecarè"="Fà diventare un tetto"
    "bamaim"="nell'acqua"
    "aliotav"="le sue salite"
    Cioè le salite di vapore acqua diventono un tetto d'acqua.
    "Ha sam avim recuvò, ha mehalech al canfei ruah". (Salmi 104:3 )
    Mette le densità di vapore come un uomo che le cavalca, come chi và sulle ali del vento. Cioè rapidamente.

    Poi il verso 6 dice che le acque dell'abisso stavano ferme sopra i monti, cioè formavano come un lago. Dalla sua minaccia fuggirono, si affrettarono e fuggirono perchè hai alzato la voce. Saliranno i monti e discenderanno nelle depressioni verso questo luogo li hai stabilite.
    Quindi mentre le acque discendevano per raccogliersi in un sol luogo, nel terzo giorno, sopra i monti dove c'erano degli avvallamenti, rimaneva dell'acqua. Quest'acqua fuggiva in modo non naturale perchè prima saliva i monti e poi discendeva nel luogo loro assegnato. Questo per descrivere con quale rapidità ciò avvenne. Colui Che Parlò e il mondo fù Sia lodato.
    Il terzo giorno è la creazione della biosfera, ossi dello strato dove vi sono condizioni necessarie per la vita. Dopo essere stati creati gli ambienti, la terra ferma e i mari, ora vi è bisogno della creazione dell'elemento primo indispensabile per la vita:l'ossigeno.
    Dopo aver detto che tutto era stato fatto secono i progetti, che i nomi: "Cielo" e "Terra" erano stati giustamente assegnati secondo le loro future funzioni e che quindi era buono, "waiar Elohim chi tov"="e vide Dio perchè buono" cioè il motivo dell'essere buono, cioè perfetto, secondo i piani, pronto, finito. Ora viene dato il comando: "tadshè haaretz deshe". Qui vediamo un verbo il cui compimento dell'azione è un nome con la stessa radice del verbo stesso, è come dire: "viva la vita" dove l'imperativo del verbo vivere e la vita. "deshe" è il primo tipo di erba, che si distingue dalla "esev", che è l'erba dei campi. La "deshe" è la famiglia di vegetali che hanno il più alto rendimento della fotosintesi clorofilliana e per questo hanno alta colorazione di verde. In Ishaia 37:27 e II re 19:26 si possono notare queste differenze e in Gioele 2:22 si può notare l'uso di questo verbo per far verdeggiare il deserto. La deshe cresce in ogni posto, sui deserti, sui tetti delle case, sulle rocce oltre che sulla terra. "tadshè haaretz deshe" equivale a dire:"sia coperta la terra di deshe", cioè sia dapppertutto, sulle rocce, sui mari, sulla terra, perchè al terzo giorno è detto due volte "buono", la prima volta è la creazione dei due ambienti, terra e mare e la seconda volta è il ricoprire il tutto di vegetazione. Sono queste le prime alghe che spuntano dappertutto, le alghe marine. le alghe terricole e le epilitiche, che preparano l'ossigeno per l'atmosfera d'aria. La quantità di luce era stata regolata a posta nel secondo giorno, la terra e le roccie erano umide e l'atmosfera era piena di anidride carbonica e ora le alghe avevano tutto il loro cibo a disposizione e potevano produrre le adeguate quantità di ossigeno per preparare quelle condizioni, che solo il sesto giorno saranno pronte come vedremo in seguito. Il comando continua:"esev mazhria zhera"="esev che semina seme", un'altra volta, l'azione del verbo ha stessa radice del nome. La esev è tutto il resto della vegetazione, che ha bisogno di più cura per crescere e moltiplicarsi. Infatti si può notare che nel comando non viene detto: "secondo la sua specie", che invece viene detto dopo il comando per descrivere la creazione che prima era stata portata a termine quando tutto fù fatto secondo la sua specie. Prima furono create le specie, i codici genetici e poi vengono fatti sviluppare, una parte nel terzo giorno per quanto riguarda la creazione dell'ambiente e l'altra parte al sesto giorno, dopo il compimento dell'atmosfera del quarto giorno e del quinto giorno con un comando non eseguito completamente perchè manca:"waiehi chen" e gli animali creati in esso, avrebbero dovuto aspettare il sesto giorno per la creazione del cibo vegetale. Anche alcune specie di alberi da frutto vengono piantati nel terzo giorno e il comando viene eseguito però con una sola specie di "esev" e poi termina con la conferma:"waiehi chen"="e avvenne proprio così". Quindi una famiglia di deshe che ricopre rapidamente tutto il pianeta, una specie di esev e alberi da frutto secondo la loro specie. Queste sono le specie spontanee fatte crescere rapidamente nelle condizioni ambientali del terzo giorno, da distinguersi dalle specie del sesto giorno, quando si comincia a sviluppare l'ambiente paradisiaco. Il terzo giorno è solo un ambiente con alta percentuale di umidità, molta luce e anidride carbonica. Le specie furono create in un determinato luogo e poi furono fatte spuntare per la prima volta:"watozè haaretz"="E uscì la terra" come anche nel comando del sesto giorno:"tozè haaretz"="esca la terra", la terra porta fuori ciò che fù già creato prima e che ora prende il suo posto.

    Quindi il fare "uscire dalla terra" implica una creazione fatta per mezzo di altri esseri, che stanno al servizio di Dio e che lavorano sodo e con grande rapidità. In un primo tempo, nella creazione della biosfera del terzo giorno questi esseri sono creature monocellulari, i batteri, che si danno da fare per lavorare la terra e modificarla chimicamente per renderla adatta a far germogliare i semi, dove vi sono contenuti i progetti, i programmi di sviluppo, i codici genetici che porteranno da loro stessi a compimento l'opera. Di queste creature lavoratrici ne parlano diversi scritti ebraici, dove viene detto che essi furono creati il secondo giorno. Dunque il lavoro era già iniziato e il verso che segue il comando, (come del resto tutta la composizione del capitolo 1 di Genesi) parla di un passato indeterminato, quando furono creati i codici genetici e la facoltà di farli uscire dalla Terra, ossia dai componenti chimici di essa. Il comando dice semplicemente di far ricoprire la Terra di vegetazione ( Genesi 1:11 ) e qui si parla di tre tipi di vegetazione:"deshe", "esev" e "ez pri"="albero da frutto". La prima è quella che stà alla base della vita di ogni essere vivente perchè producono ossigeno nell'aria, la seconda è una parte di tutto il resto della vegetazione compresi il nutrimento degli animali e dell'uomo (1:29), poi successivamente suddivisa in un altra categoria:" ierek esev "= "verde esev", che è cibo per gli animali, che si distingue dal cibo dell'uomo. La terza sono gli alberi da frutto, che fanno il frutto secondo la propria specie e che hanno il seme dentro il frutto e viene comandato che il seme cada "sopra la terra", cosa che non viene detto nel verso successivo. Infatti il verso successivo parla di semi, che furono creati secondo la loro specie e riassume la parte antecedente della creazione dei semi e quella successiva del comando di questo giorno e anche di quelli succesivi dopo il sesto. Il comando del verso 11 comincia col verbo:"tadshè" e il verso esplicativo 12 comincia col verbo:"watozè". "watozè" implica l'azione di Dio e di altri agenti, come in Salmi 104:14 dove è detto che "fà uscire il pane dalla Terra" e questa forma ebraica implica l'azione di Dio e dell'uomo, come si può notare in seguito delle due condizioni necessarie per far crescere la vegetazione dei campi ( 2:5-7 ). Il far uscire dalla Terra implica il creare, prima si crea e poi si fà uscire ciò che già è stato creato, come nel comando del sesto giorno ( verso 24 ), dove poi il verso esplicativo racconta di un tempo indeterminato, quando furono fatti gli animali. Prima esi vennero creati e poi il comando li fà uscire fuori dalla Terra. Anche lì, come vedremo vi è implicata l'azione di terzi, come il verbo al presente e al plurale del "Facciamo l'uomo".
    Và compresa la struttura del cap.1 di Genesi dove devono distinguersi 1) i comandi, 2)"waiehi chen" 3) "vide perchè era buono" 4) l'azione della differenza 5) l'imposizione dei nomi 6) la parte esplicativa, che riassume le azioni del passato e le attuali, 7) il farsi sera e mattina, che indica i due periodi in cui si svolsero quelle azioni e la conclusione di ogni giorno.

    L'azione dei comandi viene portata a termine solo se il comando è accompagnato del "waiehi chen"="e avvenne proprio così". La parte esplicativa presenta verbi nel forma plusquanperfettum, che indicano azioni avvenute in un passato indeterminato. Non c'è niente a caso perchè il testo gode del massimo grado di ispirazione Divina. Il libro di Genesi fù scritto da Moshè, che parlò bocca a bocca con Dio e che fù partecipe dei più grandi miracoli della storia dell'umanità. Egli vide moltiplicarsi le rane e i "mattè", che si trasformano in esseri viventi.

    Il quarto giorno.

    Vediamo anche qui la composizione del comando accompagnato da "waieì Khen" e seguito dalla parte esplicativa. Leggendo il testo in ebraico subito si notano alcuni particolari interessanti:
    1)il verbo che precede il termine "luminari" è al singolare;
    2)una somiglianza di due termini, che ha fatto confondere i traduttori;
    3)Una azione di differenza già compiuta nel "giorno uno".

    Molti pensano che i corpi celesti siano stati creati nel quarto giorno e questo a causa di traduzioni non corrette.
    Il testo ebraico, come già detto, dice chiaramente che i luminari furono fatti apparire nel quarto giorno e che essi furono creati invece in un periodo indeterminato e dagli antichi chiamato: "giorno uno". Fra questi, Rashi uno dei più grandi commentatori ebrei, che ha frugato nelle tramandazioni ebraiche dell'antichità.

    Come sappiamo, la terra è uno dei pochissimi pianeti che hanno una atmosfera trasparente alle radiazioni entro il campo del visibile. Ricordiamo anche marte, il pianeta rosso, con una leggera atmosfera, che ha poco a che vedere con quella terrestre. La nostra atmosfera composta in gran parte di azoto e ossigeno, lascia trasparire gli astri e la loro luce grazie alla giusta distanza delle particelle che la compongono. Secondo la teoria ondulatoria infatti la luce fà oscillare le particelle che colpisce e diviene trasparente a queste stesse se la loro distanza equivale alle lunghezze d'onda della banda del visibile ( 400-700 Nm ). Quindi la densità dei gas che compongono l'atmosfera deve avere caratteristiche particolari per far trasparire la luce e la visibilità stessa degli astri. Nei giorni precedenti il quarto giorno la densità degli strati alti dell'atmosfera era regolata in modo tale da far penetrare le radiazioni ultraviolette nella loro giusta densità per favorire il fenomeno della fotosintesi per la produzione dell'ossigeno. Partendo da queste condizioni si presentava la necessità di allontanare le particelle di azoto e ossigeno entro la troposfera e degli altri gaz, fino agli strati più alti dopo lo strato di vapore e di ghiaccio. Insomma bisognava bucherellare l'atmosfera. Infatti come vedremo il Genesi usa proprio questo linguaggio usando l'appropriato termine scientifico.

    Ma ora vediamo quali sono i particolari più salienti, che identificano il quarto giorno come l'apparizione dei corpi celesti dopo una ulteriore modifica dell'atmosfera terrestre.

    La parte di Genesi che concerne il quarto giorno è composta del comado, che implica una azione di differenza compiuta dagli astri, principalmente dal luminare maggiore e dal minore. Questa, del quarto giorno, è la differenza fra il giorno e la notte.
    La parte esplicativa si suddivide a sua volta in due parti e l'ultima parte riassume chiaramente dicendo che ha permesso agli astri di illuminare la Terra in due diversi modi: 1) quella del quarto giorno, come detto anche nel comando e cioè quella di dominare il giorno e la notte, poi vedremo come. 2) Quella della differenza fra la luce e le tenebre fatta invece nel giorno uno.
    Dunque nel comando si parla della differenza fra giorno e notte e di dominio di questi, mentre nel giorno uno si parla di differenza fra luce e tenebre. La differenza fra luce e tenebre va quindi fatta principalmente dal Sole nel giorno uno.

    Come dicevo prima, il verbo che precede il termine luminari è al singolare:"iehì meorot" e non "ihiù meorot". "Sia luminari" e non "siano luminari" e, se vogliamo ancora di più scavalcando la vocalizzazione dei masoreti, lasciando il testo per come è: "vi sia illuminazione nella rachìa" e infatti il termine "luminare"="maor" è al singolare maschile. Il suo plurale è "meorot", che se vocalizzato diversamente a causa del verbo al singolare diventa: "meorat", che è praticamente il femminile di "maor".
    Ora, se il testo avrebbe voluto dire di creare i luminari avrebbe avuto un comando col verbo al plurale. Inoltre qui i traduttori hanno fatto una sostanziale confusione fra due termini, che hanno la stessa radice, ma con significati completamente diversi: il verso 14 dice: "meorot" come anche nel verso 16 . Il verso 15 invece dice "meo_rot" ma scritto con una wav, che allunga la vocale "o" ( l'ebraico è senza vocali) e sta quindi ad indicare una parola diversa, scritta con una lettera in più ed è da escludere il ctiv hasser perchè i versi 14 e 16 la contengono identicamente all'infuori di questa eccezione. In questo caso non significa, ne luminari, ne illuminazione. Questo infatti è il plurale di "meurà", che significa "buco per fare entrare la luce" come in Ishaia 11:8 dove si legge:"meurat zif'onì"="buco della vipera" ( la "t" finale è una tav grammaticale con significato:"della"). Il termine ha anche la radice "far luce" perchè indica un buco per far luce o che va ferso la luce o l'esterno, come quello di una grotta per esempio.

     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    Quindi il testo nella seconda parte del comando dice:"e vi siano delle perforazioni nella rachìa per illuminare la Terra.
    A questo punto la prima parte del comando si può tradurre in due modi diversi secondo se si segue la vocalizzazione dei masoreti o no e rispettivamente:

    1) "E Dio disse: vi sia luminari nella rachìa ha shammaim per far differenza fra il giorno e la notte e siano per i segni, per le feste, per i giorni e gli anni." ( Genesi 1:14)

    2) "E Dio disse: vi sia illuminazione nella rachìa hashammaim per far differenza fra il giorno e la notte e siano per i segni, per le feste, per i giorni e gli anni." ( Genesi 1:14)

    La seconda parte del comando invece continua:"e vi siano delle perforazioni nella rachìa hashammaim per far luce sulla Terra". ( Genesi 1:15 )

    Poi la parte esplicativa.

    Riassumendo, la seconda parte esplicativa del quarto giorno si ricollega al giorno uno perchè cita un atto eseguito nel giorno uno: differenza fra luce e tenebre.
    Parla anche degli astri come dominatori del giorno e della notte mentre il comando parla di far differenza fra il giorno e la notte.
    La prima parte esplicativa, invece parla di un passato remoto usando un verbo al plusquanperfettum e ci racconta che:" Dio fece i due luminari grandi, il luminare grande (maor hagadol) per dominare al giorno e il luminare piccolo (maor hakaton) per dominare la notte e i corpi celesti (cokhavim)." Quest'ultimo termine tradotto impropiamente stelle (cokhavim) indica invece tutti gli altri corpi celesti, infatti in ebraico si distingue fra cokhavei or e cokhavei lehet e il termine cokhavim è generico ed indica anche i pianeti e le comete. "cokhvei or"="stelle" ( Salmi 148:3 ), I pianeti invece sono cokavim in cammino(lehet) e in Ishaia 13:10 vengono chiamati con un termine che indica la loro orbita intorno alle stelle: "cokhvei hashamaim uksilehem"="le stelle e tutto ciò che è in orbita intorno a loro".

    Il verso 16 dice che Dio li fece in un passato remoto e il verso 17 dice che ora viene data loro la possibilità di illuminare la Terra. E' usato il termine "luminare grande" per indicare il compito, di questo astro, di illuminare e apparentemente è grande in quanto domina al giorno cioè il Sole. Qui il dominare stà nel fatto che quando egli è presente, di giorno causa "l'illuminazione" (meorat) della atmosfera non permettendo di vedere gli altri astri, la cui visibilità nella rachìa ha compiti diversi. Gli astronauti, per esempio, fuori dall'atmosfera terrestre possono osservare anche di giorno, sia il Sole che le stelle. Inutile dire della straordinaria bellezza di questa "illuminazione" atmosferica di colore azzurro e i bellisimi tramonti color arancione causati da questa precisa regolazione di particelle. Queste perforazioni o canali di frequenze sono fatte apposta anche per far risplendere anche la bellezza del Cielo notturno dominato dalla Luna.
    Questo tipo di perforazione la si può sperimentare a casa con un bicchiere ben pulito e trasparente e una torcia di luce bianca. Riempiendo il bicchiere di acqua pulita e mescolando per bene un cucchiaio di latte si ottiene una spessa densità causata da particelle di grasso , che permette il passaggio dello spettro simile a quello dei giorni precedenti il quarto. Ripetendo l'esperimento risciacquando bene il bicchiere e questa volta mescolando bene una sola goccia di latte e non di più si ottengono le condizione simili alla nostra bellessima atmosfera simile a quella del quarto giorno. Illuminando il bicchiere con la torcia esso risplenderà di una luce azzurro-cielo e se poi si pone un piano bianco dietro il bicchiere si potrà notare l'arancione del tramonto. La differenza di densità causa canali più o meno grandi.

    Dunque vediamo di esaminare la struttura del quinto giorno. Nel quinto giorno viene usato nella parte esplicativa il verbo "barà"="creare" per ricordare che tutte le creature del mondo sia di grandi che di piccole dimensioni furono create da Dio. Dopo aver letto i versi nella traaduzione Luzzi ed altre mi rendo conto che i contesti sono molto diversi, quindi dovrò fare qualche sforzo per tradurli.
    Tutti gli animali vengono benedetti nel quinto giorno dopo aver creato il loro habitat. Tutti gli animali furono creati a coppie in un periodo indeterminato e ora viene dato il comando di farli moltiplicare perchè venga riempita la Terra. Gli animali furono creati secondo la loro specie, nel quinto giorno viene creata la facoltà di moltiplicarsi, che dipende anche dal loro ambiente e il sesto giorno vengono portati fuori. Sarà poi compito dell'uomo collaudarli assegnando loro i nomi.

    "Waiomer Elohim ishrezù: hamaim sherez, nefesh, haià, ve'of ie'ofef 'al haaretz, 'al pne rachìa hashamaim" (Genesi 1:20) "E disse, Dio, si moltiplichino: l'acqua di sheretz; l'animale(nefesh), il vivente(haià) e il volatile; sopra la terra e di fronte l'atmosfera del cielo." ma il comando non è seguito in questo giorno di:"waiehì khen"="e avvenne proprio così" perchè l'opera, come vedremo, verrà completata nel sesto giorno, quando viene dato il comando della creazione del cibo. La parte esplicativa poi continua e dice: "E creò, Dio, i grandi rettili e ogni animale(nefesh), il vivente(hahaia), ogni brulichio che moltiplicò le acque e ogni tipo di volatile('of canaf) secondo la loro specie e vide Dio che era buono".(Genesi 1:21). I grandi rettili sono i Dinosauri e poi vedremo che la tramandazione ebraica ci parla di grandi lotte che anche l'uomo dovette affrontare contro queste creature giganti. Qui semplicemente si descrivono tutte le specie viventi esistenti e si vuole ricordare principalmente quei giganti dinosauri che ebbero un grande ruolo nella storia.
    Poi la benedizione per tutti gli animali, che viene data ora nel giorno quinto mentre nel giorno sesto viene benedetto l'uomo.
    "E benedisse loro, Dio, dicendo: siate fecondi e moltiplicatevi e riempite: le acque nei mari e il luogo dei volatili, ci si moltiplichi nella Terra." (Genesi 1:22)
    "e fù sera e fù mattina, quinto giorno".

    Quindi in questa fase il termine: "ha'of" sarebbe un termine tecnico per indicare il mondo dei volatili come in Genesi 6:20 e in 7:14 si dice chiaramente che "ha'of" comprende due grandi famiglie di volatili: il "zippor" e il canaf. "ha'of" comprende dunque ogni volatile a partire dai piccoli insetti, le farfalle, gli uccelli fino alle aquile e ai grandi predatori. Il verso 22 di Genesi nella benedizione vuole includere e descrivere sommariamente prima i due ambienti: quello dei mari e quello dei volatili e per introdurre poi il terzo ambiente: quello della Terra, che sarà argomento del sesto giorno. Viene usato il verbo:"Yirev" come in Esodo 1:20 per includere nella benedizione gli animali che saranno l'argomento del sesto giorno. Quindi tutti gli animali furono creati in un periodo indeterminato, nel "giorno uno", vengono poi benedetti nel giorno quinto e nei giorni quinto e sesto vengono creati i loro tre principali Habitat. La parte esplicativa del quinto giorno ricorda quell'antica creazione del "giorno uno" come anche nel giorno quarto si ricordava la creazione dei luminari e poi vedremo che il sesto giorno usa la stessa forma e lo stesso verbo del giorno quarto. Il commentatore RASHI, considerato dagli ebrei uno dei maggiori commentatori della Bibbia, scrive nei commenti del giorno quarto e sesto, che sia i luminari che gli animali furono creati nel "giorno uno". Scrive anche di quei: "tanninim hagdollim", i grandi dinosauri, commentando che se questi non fossero scomparsi non sarebbe potuto continuare ad esistere l'umanità. Questi grandi rettili furono anche protagonisti nell'epoca dell'uscita dall'Egitto e lo stesso bastone di Aronne si trasformò in un "Tannin"(coccodrillo? Dinosauro?). Ma il Tannin è una delle parole chiavi della Bibbia, argomento abbastanza complesso, esso era anche uno dei nomi dei Faraoni:" hatannin asher baior".
    Il sesto giorno.
    "Waiomer Elohim tozè haAretz nefesh haia leminà, behemà waremes haiatò eretz leminà. Waiehi chen." (Genesi 1:24)
    E Disse Dio: "Tozè"="porti fuori", la Terra "nefesh haia"="essere vivente" secondo la sua specie: e poi si aggingono in questo sesto giorno gli altri animali che servono per mettere alla prova l'uomo, per il collaudo finale. In primo luogo troviamo il Serpente che era il più intelligente degli animali e poi gli altri animali come la scimmia che servirono per tentare l'uomo nei tempi più recenti della storia dell'umanità perchè senza di quest'ultimi non si sarebbero putute formulare le famose teorie che ancora una volta portarono l'uomo a rigettare la regalità di Dio negando con artificiosi e vuoti ragionamenti perfino Sua Esistenza. Questi animali essendo essi portati fuori nel sesto giorno per i suddetti motivi non ricevono la benedizione di Dio.
    I termini:"nefesh haià"="essere vivente" indicano tutti gli esseri viventi esistenti. Tutto ciò che ha vita come in Genesi 1:30 tutte le creature che in essi vi è "nefesh haia". Genesi 9:12 dice che il patto per tutte le generazioni viene stipulato con ogni "nefesh haia" e in Ezechiele 47:9 "col nefesh haia asher ishrotz" indica che anche i pesci sono "nefesh haia", dunque esseri viventi. Anche l'uomo è compreso in questa categoria perchè egli diventa un essere vivente "waiehi Adam nefesh haia"(Genesi 2:7) dopo però aver ricevuto però la "nishmat haim" il soffio vitale, l'anima che proviene da Dio. La tramandazione ebraica ci dice che tutte le anime degli esseri umani furono create prima della formazione del mondo ed esse stanno in un luogo ignoto nella mente di Dio. Ogni volta che viene alla luce un bambino viene dotato esso della "Neshamà", la "Nishmat haim", per quello è scritto che per la creazione dell'uomo servono "sheloshà shutafim"= "tre soci" esiste anche un libro che porta lo stesso titolo. I tre soci sono: il padre, la madre e "haKadosh baruch Hu"="il Santo Benedetto Egli Sia", per questo il verbo della creazione dell'uomo è al plurale e imperativo valido al presente:"Naassè adam bezalmenu kidmutenu". La donna è tratta dall'uomo ed essa diviene la madre di tutti i viventi, ma per procreare altri esseri umani non basta solo il seme maschile, ma ogni volta si ripete il comando di Dio:"naassè" che dona un nuovo "nishmat haim". Quando tutti questi "soffi vitali" provenienti da Dio e contenenti l'identità di ognuno si esauriranno, ossia verranno in vita nel nostro pianeta e tutti gli uomini riceveranno la prova dovuta allora verrà la fine di questo sistema politico e cosmologico per far posto al nuovo mondo di cui parlano i profeti e i salmi.

    "24 Poi Iddio disse: Produca la terra animali viventi, secondo le loro specie; bestie domestiche, rettili e fiere della terra, secondo le loro specie. E così fu. 25 Iddio adunque fece le fiere della terra, secondo le loro specie; e gli animali domestici, secondo le loro specie; ed ogni sorta di rettili della terra, secondo le loro specie. E Iddio vide che ciò era buono. 26 Poi Iddio disse: Facciamo l'uomo alla nostra immagine, secondo la nostra somiglianza; ed abbia la signoria sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra le bestie, e sopra tutta la terra, e sopra ogni rettile che serpe sopra la terra. 27 Iddio adunque creò l'uomo alla sua immagine; egli lo creò all'immagine di Dio; egli li creò maschio e femmina. 28 E Iddio li benedisse, e disse loro: Fruttate e moltiplicate, ed empiete la terra, e rendetevela soggetta, e signoreggiate sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra ogni bestia che cammina sopra la terra. " (Genesi 1:24-28 Diodati)
    La traduzione di Diodati mi pare più vicina al Testo Masoretico, ma anche qui vi è il verbo "produca" assente nell'originale. Ciò farebbe credere che nel sesto giorno furono creati prima gli animali e poi l'uomo. Ma il testo dice invece che tutto fù creato per l'uomo ed egli, al capitolo 2 viene posato nel Giardino di Eden. Il testo non dice "produca la terra", ma il comando invece alla terra di portare fuori gli animali che nel primo giorno furono creati. Come già ricordato tutto fù creato nel giorno uno, ossia in un periodo indeterminato ed antecedente ai sei giorni di 24 ore. Il sesto giorno si comandò alla terra per creare l'habitat per una parte di quegli animali. Dal testo si comprende anche che l'uomo viene portato fuori ancor prima del comando: "facciamo l'uomo" e quest'ultimo comando sarebbe dunque valido fino ai nostri giorni perchè esso è il comando per la creazione dell'anima dell'uomo. Questo comando è infatti messo in relazione con il maschio e la femmina (verso 27).
    Poi dal cap. 2 si comprendono queste due fasi della creazione dell'uomo: prima sarebbe stato creato il corpo e dopo la parte intelligente, la parte cosciente, ossia l'anima:
    "E il Signore Iddio formò l'uomo del la polvere della terra, e gli alitò nelle nari un fiato vitale; e l'uomo fu fatto anima vivente." (Genesi 2:7 Diodati)
    L'uomo diviene dunque un anima vivente(ebr. nefesh haia).
    A nostra immagine e a nostra somiglianza, anche ciò il testo lo mette in relazione al dominio dell'uomo sulla Terra. A nostra immagine: sarebbe dunque l'uomo l'immagine di Dio sulla terra, ossia dovrebbe essere il rappresentante di Dio sulla terra, il re il dominatore sugli animali e su tutto ciò che lo circonda, su tutta la terra. Dio domina sull'infinito e l'uomo domina dunque su questo piccolo pianeta. L'altro aspetto dell'anima dell'uomo, intesa dunque come parte intelletiva (più vicina dunque al concetto aristotelico e non platonico), sarebbe quella della somiglianza. Dio è il creatore di mondi infiniti e l'uomo è invece creatore in questo pianeta. Le due cose fanno dell'uomo il dominatore del pianeta terra. Questa parte intellettiva, cosciente, dell'uomo comprendeva in principio tutta la sapienza data al primo uomo, ad Adam, sapienza che poi fù tramandata oralmente perchè ai tempi l'uomo non aveva bisogno di scrivere perchè dotato di grandi capacità intellettive. Non dunque l'uomo della pietra fù creato ma il Super uomo dotato di grandissime capacità intellettive e di grandissima sapienza, la più grande scienza, superiore a quella di tutti i tempi, scienza che poi fù persa. Oggi l'uomo usa le sue piccole creazioni elettroniche per colmare i grandi vuoti di memoria e di calcolo perchè non sà più il modo di sfruttare le proprie capacità. Ha bisogno di scrivere perchè non riesce più a comunicare, pensate... abbiamo un cervello che è di gran lunga superiore a tutti i pc esistenti e non riusciamo più a sfruttarlo. Un tempo si comunicava telepaticamente oggi abbiamo bisogno dell'elettronica. Un tempo si era legati armoniosamente con la natura e oggi la distruggiamo. Pensate con tutte le specie animali esistenti sulla terra, l'uomo ha dovuto studiarle tutte, Dio gli ha dato la Sapienza e lo ha reso a sua somiglianza, non uguale dunque, ma somigliante. Nel mondo futuro Dio ancora inciderà le sue leggi nella nostra anima, nel nostro grande chip, il cervello umano e ci farà osservare i suoi insegnamenti.

    Shalom
     
    .
  4. MaRcK0
     
    .

    User deleted


    perche Tohu viene trradotto come "informe"?
    e Bohu come "vuota" ?
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    CITAZIONE (MaRcK0 @ 27/4/2004, 01:20)
    perche Tohu viene trradotto come "informe"?
    e Bohu come "vuota" ?

    Tohu viene tradotto: vuoto, nulla, arido, etc.
    Bohu: informe.
    La risposta comunque l'avevo già data. I due termini di solito in tutta la letteratura ebraica figurano insieme.
    "Bohu" non figura mai da solo nella Bibbia, ma sempre insieme a Tohu. Tohu invece qualche volta si trova anche da solo. Evidentemente i termini si evolgono, la lingua si evolve, è cosa normalissima. Quelli che in età antiche erano termini tecnici, poi sono entrati nell'uso comune anche per esprimere altri concetti.
    Il Bohu, sono le pietre, la massa della Terra e, nel suo stato semplice, primordiale, non è altro che una massa informe.

    Il Tohu è l'orbita, il nulla, la forza magnetica invisibile che trasporta la Terra e la sostiene. Lo stesso zero si scrive con una semplice circonferenza. L'orbita, lo zero è l'infinito sono concetti simili, allo stesso tempo opposti ed equivalenti. L'orbita esprime il moto, il tempo; ma anche l'equilibrio delle forze magnetiche. Esprime lo zero, il nulla perchè un punto di partenza è anche il punto di arrivo; siamo partiti, ma siamo anche arrivati allo stesso punto di partenza. Esprime l'infinito perchè non ha un'origine ed una fine.
    Se una massa (il Bohu) gira solo in orbita (il Tohu) non sono altro che una massa informe che ruota nel vuoto.
    Tohu significa di più, la Bibbia parla della "linea del Tohu". Bisogna andare più a fondo.

    Shalom
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    Il testo ebraico usa 4 verbi diversi e una forma contestuale schematica ben precisa: prima il comando e poi una parte esplicativa. Nel caso dei luminari, essi furono fatti solamente apparire nel quarto giorno, ma furono creati molto prima, in un periodo indeterminato. Fare caso che il testo non parla della creazione della Terra, ma semplicemente della costruzione del Habitat vivente. Il Cielo e la Terra nel primo verso sono l'insieme delle galassie e il pianeta Terra, poi successivamente il nome di Cielo viene dato all'atmosfera terrestre, perchט attraverso essa sarא poi possibile, nel quarto giorno, osservare le stelle e i pianeti. Per capire ciע basta leggere alcuni versi paralleli dei Salmi e di Giobbe dove uno di questi parla dell'osservazione della Via Lattea nel quarto giorno. L'imposizione dei nomi segue la stessa regola anche per la terra asciutta, dove in un primo tempo il termine Terra ט il nome del pianeta terra.
    In questi primi versi di Genesi ci sono tanti termini incompresi fra cui alcuni del tutto enigmatici, come es. Tohu e Bohu, tradotti impropriamente con gli aggettivi "informe e vuota" mentre sarebbero il nucleo e l'orbita. Il Genesi apre presentando la Terra come un pianeta in orbita, costituito dai principali elementi: bohu e Tehom(abisso)che a sua volta ט circondato da un'atmosfera nera(Hoshech) che non permette alla luce del Sole di attraversarla. Altri passi paralleli fanno luce dicendo che i vulcani, in un primo tempo, producevano quel tipo di atmosfera e che poi gli stessi, accompagnati da altri fattori, avrebbero reso l'atmosfera ben trasparente e azzurra. Oggi sappiamo ben poco dei vulcani del nostro pianeta, il lancio recente del satellite apposito e i nuovi studi e revisioni ci aiuteranno a comprendere meglio, oltre ai primi versi di Genesi, anche tantissime altre parti della Bibbia.
    La luce era dunque quella del Sole, lo dice inoltre il Talmud e vari commentatori ebrei.

    Shalom
     
    .
  7. ElijahSix
     
    .

    User deleted


    Ciao Abramo,

    mi chiedevo...

    mi potresti spiegare bene come mai ci sono due creazioni dell'uomo&donna e come mai nella Genesi troviamo termini differenti per indicare l'uomo e la donna...

    Cosa si intende esattamente con genesi 3:20?

    "L'uomo chiamò sua moglie Eva".

    Eva è vero che sta per hwh...? (nel ebraico antico chiaramente non c'erano le vocali)

    Come mai l'uomo chiama così sua moglie...?
    Che legame c'è con il tetragramma yhwh...? Se si osserva, manca solo la "y" in hwh... Un caso?

    Alcuni da hwh hanno aggiunto le vocali e dicono che significa chawwah, cioè se non sbaglio vita... Tu cosa ne pensi? Come interpreti quel passo?

    Poi, come mai si è utilizzato adham in Genesi 2:7, mentre in Genesi 2:23 ish&isshah?

    Grazie per l'attenzione,
    Elia
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    עם ישראל חי

    Group
    Administrator
    Posts
    3,153
    Location
    Israel

    Status
    Offline
    Le domande sono tante e per ora posso rispondere solo brevemente. Il nome di Eva in ebraico è Hhavà scritto con Hhet e non he(in questo forum usiamo la doppia acca(hh) per la lettera ebraica Chet). Il senso generalmente individuato è vivere, c'è chi ha avanzato l'ipotesi di un verbo di costruzione piel appunto con questo senso, ma io sono di un'altra idea (basata su confronti con altri versi) e credo che con Hhavà si intenda qui: villaggio, società organizzata. Adam individua nella sua compagna la famiglia, la base dell'organizzazione sociale ed essa è la madre di tutti i viventi perchè solo con essa si può procreare e può sussistere la società. La Toràh dà un alto valore alla donna. Essa non solo porta in grembo i figli e li partorisce, ma soprattutto li educa costruendo così la società umana.

    Shalom
     
    .
  9. ElijahSix
     
    .

    User deleted


    Grazie per la risposta già più che soddisfacente.

    Elia smile.gif
     
    .
  10. Vladi_91
     
    .

    User deleted


    Una domanda..intorno a cosa orbitava la terra se il sole non era stato ancora posto al centro del sistema? Che cosa la faceva orbitare, quale forza la attraeva?
    Inoltre, che cosa determinava la sera e la mattina, se il sole non era ancora li' dove è ora?

    Shalom
     
    .
  11. Stella Maris2
     
    .

    User deleted


    Ma chi ha detto che "il sole non era stato ancora posto al centro del sistema" ?
    Il sole stava dove è sempre stato. Nel quarto giorno il sole viene "fatto apparire" nel cielo con una modifica all'atmosfera terrestre.
     
    .
  12. paola860
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    CITAZIONE (Vladi_91 @ 27/10/2008, 16:09)
    Una domanda..intorno a cosa orbitava la terra se il sole non era stato ancora posto al centro del sistema? Che cosa la faceva orbitare, quale forza la attraeva?
    Inoltre, che cosa determinava la sera e la mattina, se il sole non era ancora li' dove è ora?

    Shalom

    Ciao Vladi, riporto un commento della Torah:

    4. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre. 5. Dio chiamò la luce giorno e chiamò la notte tenebre; così fu sera e fu mattino, un giorno.


    Dio vide che ... era cosa buona. Nel senso letterale, Dio vide che la luce era cosa buona, così decretò che non si mischiasse più con la tenebre, ma funzionasse indipendentemente durante il giorno (Rashì). Ramban sostiene che il termine vide che era cosa buona significa che Dio espresse la sua approvazione e decretò la stabilità del fenomeno in discussione, in questo caso la luce che non richiedeva ulteriori perfe-zionamenti. Poi (v.5), "Dio convocò la luce e la nominò di turno di giorno, convocò le tenebre e le nominò di turno di notte." (Pesachim 2b).

    Secondo il Midrash, la luce originale era di una intensa qualità spirituale e Dio vide che i cattivi non erano meritevoli di goderne. Di conseguenza la separò dal resto dell'universo e la mise da parte perchè ne fruissero i giusti nel Mondo a Venire (Rashì).

    Per tutta la narrazione la formula che era cosa buona indica che l'elemento in discussione è stato completato. Così, per esempio, la luce è descritta come buona in quanto la sua esistenza e la sua funzione sono divenute definitive. Le acque, invece, non ricevono la forma finale fino al terzo giorno quando sono riunite in mari ed oceani. Per questo non sono chiamate buone fino al terzo giorno (Rashì sul v.7).




    E fu sera e fu mattino. Il primo giorno è ora completo. Il Testo usa il numero cardinale echad, giorno uno, invece del numero ordinale rishon, primo giorno, per indicare che in quel giorno Dio era Uno [in quanto la frase può essere resa il giorno dell'Uno e Solo]. In quel giorno Dio era ancora l'unico essere spirituale esistente in quanto gli angeli non furono creati fino al secondo giorno (Rashì).

    https://digilander.libero.it/parasha/varie/bereshit.htm
     
    .
  13. Vladi_91
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Stella Maris2 @ 27/10/2008, 18:07)
    Ma chi ha detto che "il sole non era stato ancora posto al centro del sistema" ?
    Il sole stava dove è sempre stato. Nel quarto giorno il sole viene "fatto apparire" nel cielo con una modifica all'atmosfera terrestre.

    Aaah ok..io avevo capito che venisse fatto apparire nel sistema solare. Ora è chiaro..ma quindi il sole viene creato in un tempo, in un principio indeterminato, quello del verso 1?

    Shalom
     
    .
  14. mErA
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Vladi_91 @ 27/10/2008, 20:06)
    CITAZIONE (Stella Maris2 @ 27/10/2008, 18:07)
    Ma chi ha detto che "il sole non era stato ancora posto al centro del sistema" ?
    Il sole stava dove è sempre stato. Nel quarto giorno il sole viene "fatto apparire" nel cielo con una modifica all'atmosfera terrestre.

    Aaah ok..io avevo capito che venisse fatto apparire nel sistema solare. Ora è chiaro..ma quindi il sole viene creato in un tempo, in un principio indeterminato, quello del verso 1?

    Shalom

    Secondo Abramo sì.
    Poi nel quarto giorno viene spazzata via la nube oscura e il sole può comparire nel cielo.
     
    .
  15. Vladi_91
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (mErA @ 27/10/2008, 20:30)
    CITAZIONE (Vladi_91 @ 27/10/2008, 20:06)
    Aaah ok..io avevo capito che venisse fatto apparire nel sistema solare. Ora è chiaro..ma quindi il sole viene creato in un tempo, in un principio indeterminato, quello del verso 1?

    Shalom

    Secondo Abramo sì.
    Poi nel quarto giorno viene spazzata via la nube oscura e il sole può comparire nel cielo.

    Ok, grazie per la risposta ;)

    Shalom
     
    .
29 replies since 8/2/2004, 17:45   4682 views
  Share  
.