l'annosa questione grammaticale "ELOHIM"

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    אריאל פינטור

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    Bereshit Barà ELOHIM

    l'inzio del Tanach è stato innumerevoli volte preso a giustificazione delle più strampalate teorie da parte del mondo esterno all'Ebraismo
    Questo solo per chi non conosce non più dell' ALEF-BET.

    La desinenza "IM", indica generalmente sostantivi maschili plurali. "Generalmente" e comunemente, ma non SEMPRE. Esistono inoltre delle peculiarità delle lingue semitiche non riscontrate nelle lingue occidentali.

    "Elohim" è quello che si chiama un plurale di indefinibilità. Esprime un concetto che viene reso al singolare.
    Allo stesso modo abbiamo in Ebraico "Shammaim" (cielo), "maim" (acqua) che pur sono scritti al plurale ma che si traducono al singolare, come altri nomi puramente astratti: "Zikunim" (vecchiaia), "Neurim" (giovinezza) (plurale di astrazione)

    Un termine molto calzante come spiegazione è "Adonim" che esiste al singolare come "Signore" o "Padrone", ma che nell'apparente plurale significa "Padrone del servo" e viene sempre e solo usato come "Adonim" e mai come "Adon" quando ha questa accezione. Infatti, parlado del "Suo padrone", riferito al padrone di un servo, si dice "Adonav" (che è con il possessivo al plurale), e non Adonò (suo padrone) al singolare.

    Occorre però precisare la cosa più importante: "Elohim" non significa affatto D-O ma "legislatore supremo" .
    se preceduto dall'articolo "Ha": "Haelohim" assume il significato plurale di "Legislatori"
    Se non vi è l'articolo, Elohim diventa un nome autodeterminato ed in tal caso lo si riferisce ad HaShem.

    Il Sinedrio era "Haelohim" e lo era Moshè, nel senso di legislatori supremi.

    Questo è un concetto difficile da rendere nelle lingue occidentali, ma è molto comune nelle lingue semitiche.
    Ad esempio, pochi sanno che "Allah" in arabo è plurale e se chiedi ad un arabo perché questo sia al plurale, ti risponderà che "è al plurale affinché non possa essere reso plurale, in quanto D-O è Uno e Unico".
    Anche "El" non vuol dire D-O, ma potente.
    Molti erroneamente assimilano "El" con "Elohim", ma si tratta di due radici completamente differenti.
    "El" viene da radice "Ul" (forza) ed il suo plurale è "Elim" ( potenti)
    "Elohim" viene da radice "alà" che significa "Legge, Regola, Norma.
    Quando si vuole indicare la o le divinità straniere si dirà "Elohim acherim". In questo caso Elohim seguito dall'aggettivo acherim perde il senso autodeterminato e non è più riferibile ad HaShem

    Altri esempi (presi in prestito da Aialon)
    panim: il volto
    tzawarim: la nuca
    achorim: la schiena
    Mitsrayim: Egitto
    mamtakim:Dolcissima
    Yerushalayim: Gerusalemme

    Vi è poi una considerazione relativo al verbo "Barà".
    Barà è terza persona singolare di quello che in Italiano chiameremmo passato remoto. La terza persona plurale è "Barù" (crearono).
    Quindi "Elohim" è usato come Nome proprio e al singolare, altrimenti sarebbe stato scritto: "Barù Haelohim". (Anche se i Cristiani si inventano una voluta presenza di "Barà" al singolare, con Elohim plurale, per giustificare la dottrina trinitaria :biggrin2.gif: , ma questo è inaccettabile GIA' grammaticalmente)
    Shalom

    Edited by Negev - 31/8/2009, 13:06
     
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    Ciao Negev,
    solo una curiosità. Come si fa a capire quando si parla di cielo e acque al plurale, dato che il nome già è scritto in tale forma?

    In genesi 1:1 è giusto parlare di cielo o cieli? E perché?

    Grazie mille.
    Shalom
    Ale
     
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  3. teista
     
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    CITAZIONE (Alessandro Torretti1 @ 30/6/2014, 15:22) 
    Ciao Negev,
    solo una curiosità. Come si fa a capire quando si parla di cielo e acque al plurale, dato che il nome già è scritto in tale forma?

    In genesi 1:1 è giusto parlare di cielo o cieli? E perché?

    Grazie mille.
    Shalom
    Ale

    Ciao Alessandro,

    Ho letto la tua domanda e risponderò io, poi passerà sicuramente Negev, ma -per il momento- dovrai accontentarti :)

    shammaim (Cielo) è un sostantivo plurale di astrazione, duale, indeclinabile; maim (acqua) idem.

    Il problema in lingua ebraica non si pone; così come non te lo porresti in italiano nel leggere il nome comune, maschile, collettivo "gregge"

    Invece, se devi tradurre dipende dal contesto e -come ogni traduzione- la cosa essenziale è restare aderenti al testo originale in modo che risulti intellegibile al fruitore; evidentemente, perdendo importanti sfumature.

    Venendo all'ultima domanda, in italiano scrivere "Cielo" o "Cieli" non ha alcuna differenza grammaticale perché, come sai, l'uso plurale è meramente enfatico ("dall'alto dei cieli") e non muta la sostanza della descrizione dell'oggetto; però, per come la vedo io, nel contesto è meglio utilizzare il più usuale e asciutto "Cielo", pur non presentandosi particolari differenze quantitative tra le due forme.

    Shalom
     
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    Ciao Teista,
    sono sempre io anche se l'account è "diverso" (avevo scritto in precedenza con quello ereditato da facebook).
    Ad ogni modo GRAZIE per la spiegazione!

    Ti spiego un po’ il motivo della domanda, così magari puoi chiarirmi alcuni aspetti della risposta.

    Tutto nasce dal fatto che nella traduzione italiana di Genesi 1:1 si dice che Dio creò “i cieli e la terra” e qualcuno dice che il termine “cieli” è appunto scritto in duale perché si fa riferimento al cielo terrestre (l’atmosfera) e a quello siderale (le stelle e i pianeti), ipotizzando che esista un “terzo cielo” dove “risiederebbe Dio”.

    Quindi, il mio scopo è capire se “Shammaim” è un duale “per caso” (ossia il plurale di astrazione indica qualcosa che non si può spiegare senza entrare nel merito di quanti cieli esistano) o perché c’è un motivo particolare (nell’inspiegabilità si ammette l’esistenza di più cieli)?

    Ad esempio il termine “gregge” in italiano ammette una “pluralità di animali”, in nessun caso si usa il termine gregge per identificare una pecora.

    Insomma Shammaim è un “plurale collettivo” o un “plurale di astrazione/indefinibilità”?

    Spero di essermi spiegato bene (ho risposto abbastanza velocemente).

    Grazie ancora!
    Shalom
     
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  5. teista
     
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    Si, credo di aver capito Alessando; è un argomento già trattato, per questo credevo che la domanda fosse maggiormente centrata sulla grammatica in senso stretto.
    Allo scopo, ti incollo -in fondo- un post di Abramo assai esplicativo

    Shalom

    Il termine "shammaim" significa letteralmente "sham" (=là) "maim"(=acqua) e ciò ricorda l'antica atmosfera terrestre al momento che fu creata composta di acque. Il termine è anche uno dei nomi divini e può riferirsi a D-o. In Ebraico tardo in seguito ha anche assunto il senso di "mondo spirituale". "Neshamàh" e "HaShem" non hanno alcuna relazione con il termine "shammaim".

    "shammaim" può essere anche interpretato come il duale di "sham" con senso enfatico per designare lontananza estrema.


    PS: ad adiuvandum: shammaim può essere sia plurale di astrazione (Cielo), che duale di sham (là).
     
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    Si l'avevo già letto...ma quindi vuoi implicitamente dirmi che l'interpretazione dei "due cieli" non è corretta, vero?

    Grazie!
     
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  7. teista
     
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    Si, esatto; per me non ha riscontri testuali, poi è anche un po' Scolastica (nel senso di pensiero filosofico) quando spacchetta i cieli (in senso figurato) per trovare residenze illustri (in senso altrettanto figurato) :)

    Shalom
     
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    Era quello che volevo sapere :)

    Grazie mille!

    Shalom
     
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  9. Salvaci Ci
     
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    salve, vorrei chiedervi cortesemente se è possibile sapere la pronuncia esatta del nome di Dio ossia il tetragramma.
    grazie per la risposta
     
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  10. airin29
     
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    assolutamente Elohim è singolare li, altrimenti dovremmo pensare alla Trinità prima della venuta di Cristo....i testi vanno contestualizzati
     
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9 replies since 30/8/2009, 01:17   1881 views
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