Giudici 11

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  1. paola860
     
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    Jefte era figlio di una prostituta. I fratelli lo scacciarono per non dividere l'eredità con lui e Jefte vagò per il mondo con degli sfaccendati e divenne un brigante.
    Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte nel paese di Tob.

    Jefte chiese al Signore che se avesse vinto contro gli ammoniti avrebbe offerto un sacrificio, quindi espresse un voto. Il sacrificio offerto era sua figlia

    Il passo dice:

    30 Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, 31 la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto». 32 Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. 33 Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. 34 Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie. 35 Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi». 36 Essa gli disse: «Padre mio, se hai dato parola al Signore, fa' di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». 37 Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne». 38 Egli le rispose: «Va'!», e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. 39 Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: 40 ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.

    Vorrei sapere:

    1) Iefte, perchè disse alla figlia: tu mi hai rovinato! anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice!
    2) il sacrificio della figlia in che cosa consisteva?
    3) il versetto 39 dice che alla fine dei due mesi la figlia tornò dal padre e lui gli fece quello che aveva promesso con voto; cosa gli fece?
    4) c'è davvero l'usanza in Israele che le fanciulle vanno a piangere la figlia di Iefte di Galaadita per 4 giorni?

    Grazie e Shalom



     
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  2. paola860
     
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    Ringrazio una persona per avermi dato la spiegazione.

    Come Abramo, era generoso quanto glielo dettava la sua fede ma dimenticando o ignorando tutto della lezione impartita un tempo al grande Patriarca, sul rifiuto divino dei sacrifici umani, (Iefte) formulò il voto di offrire al Signore in olocausto di ringraziamento "la persona che per prima uscirà dalla porta di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti"26. E vittorioso tornò, dopo avere inflitto nella regione di Rabba ("da Aroer fin verso Minnit") una schiacciante disfatta, ai nemici che inseguì verso sud fino ad Abel-Cheramin'. Ma quando tornò trionfante verso Mizpà fu la sua unica figlia a "uscirgli incontro con timpani e danze" (Per questo lui si strappa le vesti perchè a causa del voto fatto è costretto ad offrire a D-o in olocausto la figlia) 28. Certo che non fosse lecito, per nessuna ragione, mancare a un voto fatto al Signore, per quanto esso potesse essere assurdo, lo sventurato padre mantenne la parola". La figlia, pur rassegnata, (sapendo che doveva morire a causa del voto fatto dal padre di immolarla in sacrificio a D-o), ottenne di avere salva la vita per due mesi, nei quali, con le sue compagne, avrebbe percorso i monti vicini piangendo la sua verginità, in lutto per quella vita di sposa e di madre che non avrebbe mai conosciuto" (perchè la vita le sarebbe stata tolta!). Al suo ritorno ebbe luogo il sacrificio. Da allora, commenta il narratore, "ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita per quattro giorni"32, con un rito che rievoca i pianti per Tammuz 33 e i cori funebri del re GiosiaTM. I commentatori del passato hanno fatto ogni sforzo per cercare di dare un'interpretazione adeguata a questo voto scandaloso e al suo doloroso epilogo. Alcuni hanno ipotizzato persino che Iefte sperasse di veder comparire un ariete provvidenziale, come quello che Abramo aveva tratto da una macchia per sostituire Isacco sul monte Moria; altri che Iefte avesse promesso a Dio solo la verginità di sua figlia, votata da allora in poi a una specie di nazireato femminile. Ma il testo non consente equivoci: si tratta esattamente dell'olocausto di un essere umano. La spiegazione si può trovare solo nella rozzezza dei costumi e soprattutto nella degradazione delle tradizioni mosaiche, nel torbido periodo dei Giudici in cui "ognuno faceva quello che gli pareva meglio"" e nell'esempio delle pratiche pagane dei popoli vicini. Iefte visse poco dopo l'epoca in cui si può situare il sacrificio di Ifigenia accettato dall'Agamennone della leggenda greca, ma nel IX, nell'VIII e ancora nel VII secolo vedremo un re di Moab immolare il figlio maggiore per ottenere dai suoi dei la liberazione della capitale dall'assedio e persino i re di Giuda sacrificare nel fuoco i loro figli e figlie agli idoli".


    L'autore dice che nel periodo dei Giudici ognuno faceva quello che gli pareva meglio, infatti molti si proclamavano giudici tra cui Iefte.

    Shalom
     
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1 replies since 12/2/2009, 14:34   331 views
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