Genesi 32

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. paola860
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. 27 Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». 28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». 29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». 30 Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. 31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». 32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. 33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

    Giacobbe con chi, realmente, combatte?
    Esiste ancora questo luogo chiamato Penuel?
    E' vero che non mangiate il nervo sciatico?

    Grazie e Shalom
     
    .
  2. isabella
     
    .

    User deleted


    [QUOTE=paola860,14/9/2008, 19:20]
    CITAZIONE
    25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
    Grazie e Shalom

    "D'ora in poi non ti chiamerai più Giacobbe. sebbene Israel, perchè lottando (sarìta) con D-o e con gli uomini, tu sarai (o sei stato) vincitore." - e avendogli Giacobbe domandato il suo nome, costui rispose: "perchè mi chiedi come mi chiamo?" - E in quel punto stesso lo benedì. »

    Dal Nuovo Commento alla Torah di Dante Lattes
    L'episodio è evidentemente allegorico e più che all'individuo Giacobbe si riferisce alla sua discendenza, a quel popolo che si chiamerà il popolo dei figli d'Israele e che dovrà combattere, nella lunga notte della sua storia, contro gli dèi del paganesimo e contro i loro seguaci e che, per quanto ferito, uscirà dalla lotta sempre invitto.

    Non è facile spiegare - come accade spesso nei miti e nelle allegorie - tutti i particolari dell'episodio. L'uomo che Giacobbe si trovò improvvisamente di fronte era un angiolo - i dottori del Midrash dicono che era il « genio » di Esaù,- sarò shel Esav-, (perchè ogni popolo ha, secondo la concezione rabbinica, il suo angiolo in Cielo, cioè la sua specifica e immutata individualità nella storia); quell'angiolo era dunque la personificazione delle inimicizie, delle lotte, delle rivalità che per l'uomo giacobbe erano in quel momento rappresentate dal fratello Esaù e che per il popolo d'Israele dovevano incarnarsi prima negli Idumei e al tempo di Erode l'idumeo, nei Romani che, nella terminologia rabbinica, ne ereditarono il nome e i caratteri di fiera ostilità.
    Secondo J.H.Hertz, l'episodio rappresenta la crisi della storia spirituale di Gíacobbe: la storia narra cioè il suo incontro coll'essere celeste, il cambiamento del suo nome in quello d'Israel, la benedizione dell'angiolo che aveva lottato con lui e la conseguente trasformaizone del suo carattere che, liberatosi dalle cattive e basse passioni, eleva l’anima ai più nobili ideali; (egli non è più Jaaqov, colui che ingannò suo padre e sostituì suo fratello nella primogenitura e nella benedizione, ma è Israel, il campione di D-o, il milite del Signore, il combattente contro le avverse situazioni provocate dalle imponderabili forze della storia, dalle inimicizie teologiche, o dalla malvagità degli uomini e dalle sue proprie passioni)

    Bisognerebbe ammettere, secondo la spiegazione data dal dr.J.H. Hertz, che l'angiolo sia l'incarnazione esteríorizzata di quanto c'era di impuro, di immorale, di basso, nello spirito di Giacobbe; ciò che è poco plausibile, perché si tratta di un essere divino, anzi della personificazione di D-o medesimo, d'un angiolo in figura umana con cui - come in altri casi – D-o si scambia e si immedesima: tanto è vero che Giacobbe dice di aver veduto Idd-o coi propri occhi (XXXII, 31), ed una delle interpretazioni date al nome Isràel è- ish raàh el- (l'uomo che- vide D-o). Si potrebbe spiegare l'allegoria, rispettando tutti i simboli e, per dir così, le persone dell'episodio, in questo modo: cioè che fino a quel momento Giacobbe aveva adoperato mezzi poco onesti per ottenere quanto credeva che gli spettasse di diritto, cioè l'astuzia e le vie coperte, e aveva approfittato più delle occasioni propizie che delle sue buone ragioni; ora egli aveva invece combattuto a viso aperto, per quanto fosse solo e fosse stato assalito all'improvviso, come in un'insidia nottuma, da un essere incommensurabilmente più forte di lui e non aveva tratto motivo di orgoglio dalla sua vittoria, ma anzi di profonda umiltà. Sono i due momenti áella sua vita, le due espressioni del suo carattere che il profeta Osea (XII, 4) riassume molto brevemente così: « Nell'alvo materno afferrò il fratello per il calcagno - e colla sua forza combattè contro un essere divino, - combatte coll'angiolo e vinse, - pianse e lo supplicò. – D-o lo trovò a Beth-el, - e là parlo con lui ».

    Israele deve seguire questo secondo metodo; solo allora la vittoria sarà meritata.

    Secondo una leggenda che deriva da antiche fonti della letteratura mistica, l'episodio avrebbe rivestito il carattere e il valore d'una specie di atto di riabilitazione di Giacobbe, sarebbe stato cioè il riconoscimento della sua onestà. L'angelo si sarebbe presentato a Giacobbe sotto le sembianze di Esaù e gli avrebbe detto: « Tu sei un impostore, pechè avevi detto a tuo padre di essere Esaù, il suo primogenito, ciò che era una menzogna ». di fronte a questa accusa, con cui dopo tanti anni egli veniva colpito tornando a casa, Giacobbe si sarebbe difeso, asserendo che quando aveva acquistato la primogenitura egli era diventato di pieno diritto il successore di Esaù. A quest'argomento l'angiolo avrebbe replicato, pronunziando una sentenza di piena assoluzione: « Da ora in poi non ti dovrai più chiamare Giacobbe,- l'impostore- ma Israele, cioè shèar-el, il rimanente di dio di cui parla il profeta Zefaniah (III,13)”. Il rimanente Israele non commette iniquità nè dice menzogne”. Non sarebbe la crisi spírituale di Giacobbe, quale ha voluto scoprirvi il dott. J.H. Hertz, ma la ribellione della sua coscienza, la lotta della sua onestà contro l'accusa d'inganno e d'impostura e contro il dubbio e il rimorso che forse lo mordevano, rivedendo i luoghi della sua giovinezza e preparandosi a incontrare il fratello. Nella notte silenziosa, solo colla sua coscienza, egli aveva vinto la lotta contro il rimorso, ma nelle carni gli erano rimasti i segni dell'aspra battaglia.

    Shalom








     
    .
  3. paola860
     
    .

    User deleted


    [QUOTE]
    CITAZIONE (isabella @ 15/9/2008, 01:15)
    CITAZIONE (paola860 @ 14/9/2008, 19:20)
    CITAZIONE
    25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
    Grazie e Shalom

    "D'ora in poi non ti chiamerai più Giacobbe. sebbene Israel, perchè lottando (sarìta) con D-o e con gli uomini, tu sarai (o sei stato) vincitore." - e avendogli Giacobbe domandato il suo nome, costui rispose: "perchè mi chiedi come mi chiamo?" - E in quel punto stesso lo benedì. »

    Dal Nuovo Commento alla Torah di Dante Lattes
    L'episodio è evidentemente allegorico e più che all'individuo Giacobbe si riferisce alla sua discendenza, a quel popolo che si chiamerà il popolo dei figli d'Israele e che dovrà combattere, nella lunga notte della sua storia, contro gli dèi del paganesimo e contro i loro seguaci e che, per quanto ferito, uscirà dalla lotta sempre invitto.

    Non è facile spiegare - come accade spesso nei miti e nelle allegorie - tutti i particolari dell'episodio. L'uomo che Giacobbe si trovò improvvisamente di fronte era un angiolo - i dottori del Midrash dicono che era il « genio » di Esaù,- sarò shel Esav-, (perchè ogni popolo ha, secondo la concezione rabbinica, il suo angiolo in Cielo, cioè la sua specifica e immutata individualità nella storia); quell'angiolo era dunque la personificazione delle inimicizie, delle lotte, delle rivalità che per l'uomo giacobbe erano in quel momento rappresentate dal fratello Esaù e che per il popolo d'Israele dovevano incarnarsi prima negli Idumei e al tempo di Erode l'idumeo, nei Romani che, nella terminologia rabbinica, ne ereditarono il nome e i caratteri di fiera ostilità.
    Secondo J.H.Hertz, l'episodio rappresenta la crisi della storia spirituale di Gíacobbe: la storia narra cioè il suo incontro coll'essere celeste, il cambiamento del suo nome in quello d'Israel, la benedizione dell'angiolo che aveva lottato con lui e la conseguente trasformaizone del suo carattere che, liberatosi dalle cattive e basse passioni, eleva l’anima ai più nobili ideali; (egli non è più Jaaqov, colui che ingannò suo padre e sostituì suo fratello nella primogenitura e nella benedizione, ma è Israel, il campione di D-o, il milite del Signore, il combattente contro le avverse situazioni provocate dalle imponderabili forze della storia, dalle inimicizie teologiche, o dalla malvagità degli uomini e dalle sue proprie passioni)

    Bisognerebbe ammettere, secondo la spiegazione data dal dr.J.H. Hertz, che l'angiolo sia l'incarnazione esteríorizzata di quanto c'era di impuro, di immorale, di basso, nello spirito di Giacobbe; ciò che è poco plausibile, perché si tratta di un essere divino, anzi della personificazione di D-o medesimo, d'un angiolo in figura umana con cui - come in altri casi – D-o si scambia e si immedesima: tanto è vero che Giacobbe dice di aver veduto Idd-o coi propri occhi (XXXII, 31), ed una delle interpretazioni date al nome Isràel è- ish raàh el- (l'uomo che- vide D-o). Si potrebbe spiegare l'allegoria, rispettando tutti i simboli e, per dir così, le persone dell'episodio, in questo modo: cioè che fino a quel momento Giacobbe aveva adoperato mezzi poco onesti per ottenere quanto credeva che gli spettasse di diritto, cioè l'astuzia e le vie coperte, e aveva approfittato più delle occasioni propizie che delle sue buone ragioni; ora egli aveva invece combattuto a viso aperto, per quanto fosse solo e fosse stato assalito all'improvviso, come in un'insidia nottuma, da un essere incommensurabilmente più forte di lui e non aveva tratto motivo di orgoglio dalla sua vittoria, ma anzi di profonda umiltà. Sono i due momenti áella sua vita, le due espressioni del suo carattere che il profeta Osea (XII, 4) riassume molto brevemente così: « Nell'alvo materno afferrò il fratello per il calcagno - e colla sua forza combattè contro un essere divino, - combatte coll'angiolo e vinse, - pianse e lo supplicò. – D-o lo trovò a Beth-el, - e là parlo con lui ».

    Israele deve seguire questo secondo metodo; solo allora la vittoria sarà meritata.

    Secondo una leggenda che deriva da antiche fonti della letteratura mistica, l'episodio avrebbe rivestito il carattere e il valore d'una specie di atto di riabilitazione di Giacobbe, sarebbe stato cioè il riconoscimento della sua onestà. L'angelo si sarebbe presentato a Giacobbe sotto le sembianze di Esaù e gli avrebbe detto: « Tu sei un impostore, pechè avevi detto a tuo padre di essere Esaù, il suo primogenito, ciò che era una menzogna ». di fronte a questa accusa, con cui dopo tanti anni egli veniva colpito tornando a casa, Giacobbe si sarebbe difeso, asserendo che quando aveva acquistato la primogenitura egli era diventato di pieno diritto il successore di Esaù. A quest'argomento l'angiolo avrebbe replicato, pronunziando una sentenza di piena assoluzione: « Da ora in poi non ti dovrai più chiamare Giacobbe,- l'impostore- ma Israele, cioè shèar-el, il rimanente di dio di cui parla il profeta Zefaniah (III,13)”. Il rimanente Israele non commette iniquità nè dice menzogne”. Non sarebbe la crisi spírituale di Giacobbe, quale ha voluto scoprirvi il dott. J.H. Hertz, ma la ribellione della sua coscienza, la lotta della sua onestà contro l'accusa d'inganno e d'impostura e contro il dubbio e il rimorso che forse lo mordevano, rivedendo i luoghi della sua giovinezza e preparandosi a incontrare il fratello. Nella notte silenziosa, solo colla sua coscienza, egli aveva vinto la lotta contro il rimorso, ma nelle carni gli erano rimasti i segni dell'aspra battaglia.

    Shalom

    Ciao Isabella, ho notato che sei riuscita a mettere il riquadro, complimenti.

    Grazie per questo commento.

    Shalom
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    אריאל פינטור

    Group
    Member
    Posts
    7,755
    Location
    Italia

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

    Sono ansioso di leggere i commenti a questo passo, da parte dei BIblisti ebrei.

    Ad una prima riflessione mi viene di pensare che il danno provocato a Giacobbe-Israele sia simbolico:
    nella sua battaglia (seguendo le interpretazioni illustrate da Isabella)
    Iacov esce vittorioso (come sempre sarà vittoriosa in futuro la sua discendenza), ma ferito ad un arto e zoppicante (simbolo delle difficoltà del cammino del Popolo), tenendo conto che in anatomia il nervo sciatico è un nervo motore e sensitivo, al tempo stesso, la sua lesione, anche se semplice contusione. comporta un deficit del piede, con una andatura cosiddetta "a steppage" (simile al passo del cavallo)
    In caso di contusione, (come si può intendere dal testo) e non di vera e propria sezione tranciante, quale per esempio si verifica con una ferita da taglio, il deficit avrà un lento e progressivo recupero, talvolta fino a due anni. (nel caso di vero e proprio taglio, il deficit sarà definitivo ed irrecuperabile).
    Inoltre il testo parla di lesione dello sciatico, in conseguenza di un "slogatura dell'anca" e questo in traumatologia è noto, come la principale complicanza delle lussazioni traumatiche dell'anca che, dislocandosi posteriormente, stira in modo brutale il nervo, creandogli uno shock (neuroapraxia) e deficit immediato, sia motorio che sensitivo.

    Questo fa pensare ad un "segno" lasciato sul corpo Di Jaacov (d'ora in poi Israel), che gli ricorderà per un tempo più o meno lungo, ciò che era prima e ciò che è ora e ciò che la sua discendenza sarà e dovrà sopportare, probabilmente, anzi quasi certamente, in attesa di una "guarigione" futura.
    Mi permetto di notare, da chirurgo e anatomista (l'anca e l'arto inferiore sono proprio la mia specialità), che questa descrizione è estremamente significativa, non avendo io mai riscontrato (ma questo non significa nulla, è certamente un mio limite) una analoga descrizione altrove nella scrittura.
    il redattore del testo, seppur sommariamente, descrive con esattezza l'anatomia topografica del nervo, dimostrando una conoscenza già chiara dell'antomia umana, a quell'epoca.

    chiedo inoltre, qual è il termine esattamente usato in ebraico per rendere quello che è stato tradotto con "sciatico" ( nella nomenclatura classica: "ischiaticum" è il termine scientifico), per capire ulteriormente quale fosse il livello di conoscenze anatomiche di quell'epoca.
    Shalom

    Edited by nagev - 16/9/2008, 11:13
     
    .
  5. paola860
     
    .

    User deleted


    Non credo sia simbolico perchè tra i cibi kosher" puri ed impuri" è menzionato il nervo sciatico:

    Divieto di mangiare il nervo sciatico: si vuole in questo modo ricordare l'episodio biblico di Giacobbe che uscì azzoppato dalla lotta con l'angelo. Dopo questo evento Giacobbe fu chiamato Israele, ovvero "colui che lotta con D-o".


    Shalom
     
    .
  6. mErA
     
    .

    User deleted


    "Colui che lotta con Dio" o "Colui che lotta contro Dio"?
     
    .
  7. Stella Maris2
     
    .

    User deleted


    Bella intuizione Mera, hai quasi svelato il mistero.

    Israel significa: "governerà D-o".

    Se dovessimo tradurre letteralmente il verso che lo riporta, viene fuori questa espressione misteriosa(ebr:"ki sarita 'im elohim ve'im anashim vatucal"):
    "poichè hai governato con i giurati e con gli altolocati e hai potuto".
    Il targum Yonathan traduce "elohim" con "inviati di D-o", quindi al posto di "giurati".

    Edited by nagev - 26/10/2008, 23:56
     
    .
  8. paola860
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    CITAZIONE (Stella Maris2 @ 26/10/2008, 20:55)
    Bella intuizione Mera, hai quasi svelato il mistero.

    Israel significa: "governerà D-o".

    Se dovremmo tradurre letteralmente il verso che lo riporta, viene fuori questa espressione misteriosa(ebr:"ki sarita 'im elohim ve'im anashim vatucal"):
    "poichè hai governato con i giurati e con gli altolocati e hai potuto".
    Il targum Yonathan traduce "elohim" con "inviati di D-o", quindi al posto di "giurati".

    Ciao Jonah, se ho capito bene " colui che lotta con D-o" è il popolo di Israele?

    poichè ha governato con i giurati e con gli altolocati e hai potuto ........ vincere

    Giacobbe vince ma ferito ad un arto, cosa significa?
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    אריאל פינטור

    Group
    Member
    Posts
    7,755
    Location
    Italia

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    chiedo inoltre, qual è il termine esattamente usato in ebraico per rendere quello che è stato tradotto con "sciatico" ( nella nomenclatura classica: "ischiaticum" è il termine scientifico), per capire ulteriormente quale fosse il livello di conoscenze anatomiche di quell'epoca.
    Shalom

     
    .
  10. Stella Maris2
     
    .

    User deleted


    QUOTE (paola860 @ 26/10/2008, 21:12)
    Ciao Jonah, se ho capito bene " colui che lotta con D-o" è il popolo di Israele?

    Si, l'espressione però non implica una lotta fisica, io ho tradotto diversamente questa frase invece di "lotta" , "governerà".


    QUOTE
    poichè ha governato con i giurati e con gli altolocati e hai potuto ........ vincere

    "vincere" nel testo non c'è,tronca con "hai potuto". Secondo me andrebbe prima capita bene quest'espressione lasciandola così, nel mistero e poi si procederà con le interpretazioni.

    QUOTE
    Giacobbe vince ma ferito ad un arto, cosa significa?

    Quell'organo è identificato nella tradizione ebraica con l'organo per la riproduzione, rimanere feriti in quell'organo significa subire il tentativo dello sterminio della discendenza.

    QUOTE
    chiedo inoltre, qual è il termine esattamente usato in ebraico per rendere quello che è stato tradotto con "sciatico" ( nella nomenclatura classica: "ischiaticum" è il termine scientifico), per capire ulteriormente quale fosse il livello di conoscenze anatomiche di quell'epoca.
    Shalom

    In ebraico è "ghid hanashè", si tratta propriamente del nervo sciatico che è poi quello che tradizionalmente viene tolto durante la macellazione rituale ebraica.
     
    .
  11. paola860
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    CITAZIONE
    QUOTE]
    Giacobbe vince ma ferito ad un arto, cosa significa?

    Quell'organo è identificato nella tradizione ebraica con l'organo per la riproduzione, rimanere feriti in quell'organo significa subire il tentativo dello sterminio della discendenza.

    Zoppicare potrebbe anche significare che spiritualmente è in pericolo.
    Giacobbe combatte di notte (tenebre-oppressione) fino al mattino quando il sole è incandescente (luce).

    Che ne dici?
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    אריאל פינטור

    Group
    Member
    Posts
    7,755
    Location
    Italia

    Status
    Offline
    Discutendo con abramo della terminologia ebraica, comparata con l'anatomia che conosciamo, risulta (spero di aver capito bene), che la regione di cui si discute, più che propriamente "femore", indica quella regione anatomica che sta tra le due cosce, di forma appiattita, corrispondente a quello che in Anatomia (di nomenclatura greca) si chiama PERINEO, dove sono situati gli organi della riproduzione (sacri).
    Un colpo assestato in questa regione, se diretto sugli organi genitali maschili, provoca un danno, dolore vivissimo, talvolta sincopale e l'inefficienza immediata del soggetto che lo ha subito.
    Se la direzione del colpo è obliqua ed il colpo è sufficienntemente violento, l'impatto può provocare la dislocazione posteriore del femore dall' articolazione dell'anca e la lesione dello sciatico, il GHID HANASHE' è LA COMPLICANZA PIU' COMUNE, come ci insegna l'esperienza traumatologica quotidiana degli incidenti stradali.
    Riassumendo: il colpo è stato inferto alla regione perineale (che è quella tra le gambe), provocando un danno immediato eventualmente all'apparato genitale esterno, l' energia del trauma si è esaurita poi sul collo del femore, provocando la lussazione dll'anca e la lesione dello sciatico.
    Questo per il meccanismo traumatico.
    A questo punto vengono poi le varie interpretazioni, di cui quella che avevo azzardato al post precedente è solo una delle tante
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    אילון

    Group
    Member
    Posts
    8,120

    Status
    Anonymous
    Oltre allo splendito commento di Lattes, vorrei aggiunge qualche nota ( tratta dal colossale lavoro di traduzione della Torah, da parte di Rav Shlomo Bekhor, coordinatore del progetto con la collaborazione di molti altri maestri)

    25. Ya'akov fu lasciato solo:
    Rashì cita l'interpretazione talmudica (Talmud Khul/la9Ia) per cui Ya'akov aveva dimenticato delle piccole ampolle ed era tornato a recuperarle. Da ciò i saggi imparano che per gli tzaddikim, il loro
    danaro gli e piu caro del loro stesso corpo. Infatti, essi si allontanano scrupolosamente da qualunque forma di disonestà e poichè guadagnano ogni centesimo diligentemente e con la piu assoluta onestà, il denaro è a loro caro. Ovviamente i saggi non dono far trasparire che si debba mettere la proria vita in pericolo per del denaro e neppure grosse somme; l'intenzione e quella di evidenziare che
    Ya'akòv era tornato per degli oggetti apparentemente insignificanti, ma invece colmi di valore, poichè i beni guadagnati onestamente per gli tzaddiklm detengono grande valore spirituale e non devono essere trattati con indifferenza. Dal momento che la missione di-Ya'akòv era di portare santità anche nelle cose materiali, persino queste piccole ampolle erano diventate un veicolo e quindi erano molto preziose.

    Un uomo: si tratta di Samaèl, l'angelo custode d 'Essav (Bereshlt Rabbà 77. 3; Rashì) apparso in sembianze umane. La lotta di Ya'akòv contro di lui e simbolo della guerra contro il male che egli e i suoi discendenti avrebbero dovuto condurre da quel momento in poi (Rabbenu Bekhaye). I saggi insegnano che ogni popolo ha un potere celeste, un angelo che guida il suo destino nel mondo e che agisce da "interrnediario" tra esso e Hashem. Due popoli, però sono unici nel loro genere: quello di Israel e quello d 'Essav. Il primo non necessita di alcun intermediario, essendo il popolo di Hashèm per eccellenza. Quanto a 'Essav, il suo angelo custode e diverse da tutti gli altri, poichè proprio come 'Essav e la quintessenza del male, il suo angelo e la piu grande forza maligna - il Satàn stesso. It Satan scende e induce l'uomo [a peccare], quindi ascende a incitare [Hashem, a punire l'uorno per i suoi peccati] e quindi ottiene anche il permesso di irnpossessarsi della vita dell'uorno. 11 Satan, lo yètzer harà e l'angelo della morte sono un'unica cosa (Talmud Baba Batra 16a).

    • Un uomo lotto can lui: Hashèm rnandò l'angelo per tracciare la via della redenzione finale di Ya'akòv e dei suoi discendenti. Come Ya'akòv venne ferito nella lotta, ma alla fine prevalse e proseguì verso piu alti traguardi, così il popolo ebraico in futuro avrebbe sofferto, ma alla fine sarebbe risorto con maggiori vittorie e benedizioni (Sforno). Ba'al Hatturìm fa notare che il va¬lore numerico del termine vayeavèk (lottò) \119 è lo stesso di kissè hakkavòd (Trono della Gloria): la polvere (avàk) sollevata dal loro combattimento raggiunse il Trono di Hashem.

    • Fino alia spuntare dell'alba: l'angelo del male avrebbe combattuto contro i discendenti di Ya'akòv nel corso della storia. fino all'alba della redenzione (Lekakh Tov).

    26. Non ce la faceva contro di lui: l'angelo non riusciva a vincere perche Ya'akòv si attaccava tenacemente a Hashem; gli raccontò allora i futuri peccati delle guide di Israel e Ya'akòv, per il dispiacere, cessò momentaneamente di concentrarsi su Hashèm, permettendo così all'ange1o di ferirlo.
    • Colpì: lett. toccò.
    27 Lasciami andare: I 'angelo chiese di essere rilasciato perchè era giunto il suo turno di cantare le lodi divine nel coro celeste, rna Ya'akòv insistette nel voler ricevere la sua benedizione prima che se ne andasse. Questa benedizione da parte dell'angelo custode di 'Essav era il riconoscimento che le benedizioni di Yitzkhak spettavano a Ya'akov (Rashì).

    28. Qual e it tuo nome: l'angelo pose questa dornanda retorica per introdurre la sua benedizione; quindi afferrno: «Non sia più detto che meriti il nome Ya'akòv - che indica akèv, caviglia e per estensione inganno - poichè ottenesti la benedizione con l'inganno», come aveva affermato 'Essav in 27, 36. A Ya'akov verrà perciò aggiunto il nome Israel, che deriva da sarùt , vittoria, dominio, superiotà. Da allora in poi, sara riconosciuto a Ya'akòv di aver ricevuto la benedizione per aver prevalso in una lotta aperta dimo¬strando chi dei due fosse più meritevole (Rashì). L'angelo non aveva l'autorita di rinominare Ya'akov, ne questo cambiamento ebbe effetto irnrnediatamente; egli soltanto rivelo a Ya'akòv ciò che Hashèm Stesso avrebbe fatto più tardi (cf 35, 10).

    29. Esseri divini e su persone ossia l’angelo stesso, Lavàn e 'Essav (Ra¬shì).

    30. Il tuo nome: gli angeli esistono solo per eseguire la Volontà di Hashèm e il loro nome rispecchia la loro missione. Chiedendo all'angelo il suo nome, Ya'akov cercava di scoprire di più sulla
    natura della sua rnissione, ma questi rispose che non aveva un nome specifico, poichè i nomi degli angeli cambiano a seconda di ciò che viene lora assegnato (Rashì, da Bereshit Rabba 68, 2). «La conescenza del mio nome non può esserti di alcuna utilità: sono privo di potere, se non fosse per volere di Hashem. Se tu dovessi invocarmi, non risponderei, perchè non ti posso aiutare nei rnomenti di disgrazia», l 'angelo però lo benedisse poichè gli era stato comandato e non perché avesse forze proprie (Ramban: Ba'al Hatturìm).

    31 Penièl: nel v. 32 il nome è invece Penuèl. I nomi sono identici poichè le lettere , vav e yod sono intercambiabili (Radak), Per Ya'akòv il nome Penièl aveva una connotazione personale: il mio volto è rivolto verso Hashèm. Ma per le generazioni future, il nome Penuèl avrà un significato imperativo: volgetevi a Hashem (Rav Munk). Penièl era una località nei pressi di Sukkòt (cf 33, 16). Ge¬neralmente la si colloca a Tullul Edh Dhahab, sulla riva meridionale della Yabbok, presso la curva, circa 16 chilometri a est dello Yarden. Tuttavia, dal contesto parrebbe che Penièl fosse sulla riva settentrionale dello Yabbok (Rav Kaplan).





     
    .
  14. paola860
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    28. Qual e it tuo nome: l'angelo pose questa dornanda retorica per introdurre la sua benedizione; quindi afferrno: «Non sia più detto che meriti il nome Ya'akòv - che indica akèv, caviglia e per estensione inganno - poichè ottenesti la benedizione con l'inganno», come aveva affermato 'Essav in 27, 36. A Ya'akov verrà perciò aggiunto il nome Israel, che deriva da sarùt , vittoria, dominio, superiotà.

    Giacobbe venne ferito all'anca perchè ottenne la benedizione con l'inganno.
    Giacobbe non solo ingannò il padre ma ingannò anche Esaù . Isacco, infatti, conferma che effettivamente si tratta di un atto di inganno quando dice di Esaù (Genesi 27:35) "Bah ah'chicha b'mir'mah", il fratello è venuto con l'inganno.


     
    .
  15. mErA
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Un uomo: si tratta di Samaèl, l'angelo custode d 'Essav

    Tempo fa Abramo scrisse che si trattava di un uomo di Esaù, un semplice umano inviato a uccidere Giacobbe, e non un angelo.
     
    .
14 replies since 14/9/2008, 18:20   862 views
  Share  
.