Levitico 27:28-29 e chèrem

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  1. setef
     
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    Ciao a tutti.
    Sto cercando di approfondire un dubbio.
    Ho postato su evangelici.net la seguente discussione

    http://www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.p...;num=1199739393

    e la risposta di Marmar è stata soddisfacente ma vorrei approfondire di più il discorso sul vv.29 visto che messo insieme al vv.28 potrebbe far pensare che i sacrifici umani erano avallati dalla Legge.
    So che gli ebrei non hanno mai sacrificato uomini ma vorrei chiarire di più quel versetto.
    Cristiano
     
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  2. Stella Maris2
     
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    Benvenuto caro amico. :welcomeani.gif:

    Come moderatore di questa sezione non posso accettare che venga discussa qui una discussione cominciata in un altro forum. Per evitare la confusione che si verrebbe a creare, la prego di fare un sunto della discussione e ponga pure qui, in modo comprensibile, le domande a cui le farebbe piacere ottenere le risposte. Se cerca risposte da utenti ebrei la consiglio di essere chiaro (riporti libro, capitolo, verso) e di non postare mai links a forums dedicati all'evangelizzazione o all'antisemitismo.

    Grazie e Shalom
     
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  3. setef
     
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    Ciao Stella
    Scusa se ho postato direttamente il link a quel forum, avevo già parlato con Abramo su quel forum e non credevo ci fosse problema.
    Riformulo tutto.
    Il testo in questione è

    Levitico 27:28-29

    Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto d'interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.[/i]

    In particolare quello che mi crea dubbi è la seconda parte del testo che sembrerebbe dire che le persone consacrate debbano essere sacrificate.
    Una spiegazione che mi è stata data è che le persone considerate chèrem , ovvero condannate da uno speciale tribunale, nn potrano essere riscattate ma il dubbio rimane lo stesso visto che leggendo , in italiano, i due versetti sembrebbe dire che la Legge contempla i sacrifici umani.
    So che per gli ebrei i sacrifici umani sono proibiti ma aiutatemi ad approfondire questi versetti per evitare dubbi.
    Shalom
    Cristiano

     
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  4. Margalit
     
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    Benvenuto fra di noi, spero che ti troverai bene in questo forum. :welcomeani.gif:
    Cercherò di chiarire il tuo dubbio, il problema sta nella traduzione italiana perchè è abbastanza distorta. In braico si capisce bene qual è il senso del versetto, purtroppo le vostre traduzioni e spiegazioni occidentali sono troppo lontane dalla versione ebraica originale. La parola "cherem" ha molti sensi in ebraico in positivo e in negativo.
    In questo versetto in tutte e due i casi il cherem è dato per una cosa che è stata consacrata a D-o, nel primo caso si tratta di una cosa che l'uomo decide di dare a D-o, nell'altro caso è il tribunale quando mette la pena di morte ad una persona quella persona viene consacrata a D-o e non può essere riscattata per nessuna ragione perchè la pena di morte è stabilita dalla legge di D-o. Se una persona viene condannata a morte vuol dire che ora appartiene a D-o. Non si può ricercare nessun altra via giuridica per abolire la pena di morte. Il cherem vuol dire "divieto assoluto di essere usato". Quando una persona viene condannata a morte prima dell'esecuzione si mette il cherem, che è il divieto assoluto di usare questa persona o di riscattarla per altri usi. Questo cherem dura fino a quando viene giustiziato o assolto dal tribunale. Nel caso di un servo che è una proprietà privata quando riceve la pena di morte è considerata come tutte le cose che sono dedicate a D-o, però nel suo caso è la pena di morte, non un sacrificio. Chi ha capito che si tratta di un sacrificio umano è solo frutto diignoranza.
    Riporto il verso in ebraico perchè così prevede il regolamento del forum:

    כח אך-כל-חרם אשר יחרם איש ליהוה מכל-אשר-לו, מאדם ובהמה ומשדה אחזתו--לא ימכר, ולא יגאל: כל-חרם, קדש-קדשים הוא ליהוה. כט כל-חרם, אשר יחרם מן-האדם--לא יפדה: מות, יומת.


    Shalom
     
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  5. setef
     
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    Ciao Margalit e grazie per il benvenuto.
    Ti ringrazio per la risposta, la confusione nasce dalla traduzione e questa viene usata da certi personaggi per tentare di screditare D-o.
    Se ho altri dubbi li posterò approfittando della vostra disponibilità e così conoscerò un pò di più della lingua e cultura ebraica.
    Grazie ancora.
    Shalom
     
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  6. Jesuslives
     
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    Benvenuto fra noi setef :welcomeani.gif:

    Shalom
     
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  7. Elisha Kimron
     
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    Tutto il problema sta nell'aver compreso bene il termine cherem, dopo di che svanisce ogni dubbio. Come dice Margalit, il cherem è un divieto assoluto che si causa alle cose o alle persone impedendone l'uso. Si può comprendere il mettere il cherem ad un animale che poi sarà sacrificato a D-o come sacrificio di grazie o che già il cherem è stato imposto all'animale se l'uomo si rende colpevole di shgagah (violazione involontaria). Nel caso di un campo di suo possesso se mette un cherem non significa certo che andrà a sacrificare il campo, ma che il campo diviene proprietà del tribunale. Se un uomo ha un servo (non abbiate paura le condizioni di vita del servo ebreo sono superiori a quelle di un attuale comune operaio) e gli mette un cherem o gli causa un cherem, che può significare?
    Il servo è proprietà del padrone nel senso che ne ha pagato il servizio che questo gli presterà con un contratto di lavoro di sette anni. Se questo servo si rende colpevole di omicidio o di aldulterio o di una qualunque altra trasgressione che è prevista una condanna a morte, solo il padrone potrà imporgli il cherem, perché il servo è sotto la custodia del padrone, non è indipendente. Se il servo è condannato a morte il padrone gli metterà il cherem e a se stesso da quel momento vige il divieto dell'uso del servo, che non può più lavorare per conto del padrone e non può venderlo ad altri padroni per recuperare il danaro che perderebbe per il resto dei sette anni del contratto di lavoro che ha già sborsato. Secondo il diritto ebraico una qualunque persona può vendersi come servo e il compratore dovrà versagli una somma di danaro equivalente al lavoro che questo gli presterà per sette anni. Il servo riceve la somma in contanti e può usarla per pagare un debito o comprare una proprietà. Nel primo caso, avendo pagato un debito, rimarrà povero e se, subito dopo, nel corso del primo anno, ammazza qualcuno, rendendosi colpevole di pena di morte, il padrone non potrà ereditare la sua somma e avrà pagato sette anni di lavoro per un solo anno o meno di servizio che ha ricevuto. Il servo viene imprigionato (cherem significa anche rete) dal padrone fino all'ora dell'esecuzione della pena; il padrone , in questa fase, potrebbe essere tentato a venderlo per recuperare il denaro speso per lui. Il diritto ebraico in questo caso non prevede risarcimenti, ne il padrone può proteggere il servo, ma ha invece l'obbligo di custodirlo fino alla condanna. Non può vantare il diritto di aver pagato per quel servo e pretendere una cauzione o un riscatto per la sua vita perché la pena di morte è una costituzione divina e una volta emessa dal tribunale è irrevocabile, il servo non è più proprietà del padrone, ma del tribunale che rappresenta D-o (il sinedrio è chiamato "E-lohim").
    Cherem in senso figurato significa divieto assoluto, ma in senso letterale significa rete come in Ezechiele 32:3
    " Dice il Signore Dio:
    «Tenderò contro di te la mia rete
    con una grande assemblea di popoli
    e ti tireranno su con la mia rete."
    (traduz.catt. C.E.I.)

    Il cherem è, per modo di dire, una rete che imprigiona l'oggetto o la persona su cui cade il divieto impedendone l'uso.
    L'idolatria è anch'essa definita un cherem, un divieto assoluto.

    Shalom

     
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  8. setef
     
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    Adesso è perfetta la spiegazione :clapping.gif:
    Sarebbe bello conoscere bene la cultura ebraica..ad avere il tempo di farlo.
    Grazie 1000
    Shalom
     
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  9. Stella Maris2
     
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    QUOTE
    Cherem in senso figurato significa divieto assoluto, ma in senso letterale significa rete come in Ezechiele 32:3

    C'è un passaggio della ghemarà che parla di uno che fa un voto pronunciando la parola "cherem" e poi per ritrarre il voto si giustificava dicendo che intendeva parlare della rete dei pescatori. Sai dove si trova?, volevo rispondere io ma non sono riuscito a trovarlo.

    Shabbath Shalom
     
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  10. Elisha Kimron
     
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    Sta in masechet Nedarim, ma ora ad un piede, non so dove, va bene lo cerco.

    Shalom
     
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9 replies since 8/1/2008, 18:54   2875 views
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