La Creazione

la mia interpretazione e traduzione

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  1. pavel43
     
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    Aluni passaggi mi pongono dei problemi che vedo di esplicitare

    Scrive Abramo:

    “Molti pensano, che il verbo creare significa creare dal nulla, ma si tratta solo di una spiegazione teologica. Il verbo creare in ebraico: "barà" viene riferito solo a Dio e non significa necessariamente creare dal nulla, ma implicita il senso che Dio è il creatore di tutto e quindi ciò che, per così dire è una continuazione della creazione. Le materie prime furono create in principio, poi si continua la creazione della Terra e della vita in essa contenuta. Si può creare un qualcosa che non esisteva facendo uso di materie prime preesistenti. L'unica differenza che incontriamo nel testo biblico del verbo:"barà"=creare, con gli altri: "assà"=fare; "

    Creare dal nulla è certamente una spiegazione teologica o filosofica poiché penso che gli estensori della Genesi non ragionassero in termini di “nulla”.
    Non è che termini come “informe e deserto” (tohu waboku?) , “tenebre”, “abisso” (tehom?) fossero immagini per l’autore sacro a significare quello che noi oggi diciamo “il nulla”?
    D'altronde se così non fosse non cadremmo in un doppio principio?

    Relativamente poi al seguente passaggio

    “dopo però aver ricevuto però la "nishmat haim" il soffio vitale, l'anima che proviene da D-o. La tramandazione ebraica ci dice che tutte le anime degli esseri umani furono create prima della formazione del mondo ed esse stanno in un luogo ignoto nella mente di Dio.
    Ogni volta che viene alla luce un bambino viene dotato esso della "Neshamà", la "Nishmat haim",”

    Se le anime "Neshamà" sono state create devono avere una loro esistenza a prescindere che siano collocate nella mente di D-o e in tale forma deve essere pure il loro ritorno a D-o dopo la morte in attesa della resurrezione.
    In questa ed in altre sezioni del forum non mi è chiaro il rapporto “mente di D-o” e “anime”

    Grazie per le risposte

    Pavel

     
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  2. Stella Maris2
     
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    QUOTE (pavel43 @ 29/10/2008, 11:41)
    Aluni passaggi mi pongono dei problemi che vedo di esplicitare

    Non ho ben capito cosa non ti è chiaro.

    QUOTE
    Creare dal nulla è certamente una spiegazione teologica o filosofica poiché penso che gli estensori della Genesi non ragionassero in termini di “nulla”.
    Non è che termini come “informe e deserto” (tohu waboku?) , “tenebre”, “abisso” (tehom?) fossero immagini per l’autore sacro a significare quello che noi oggi diciamo “il nulla”?

    No perché non è questo l'unico uso di questi termini, abbiamo anche un altro uso nei profeti da cui non si può intendere il concetto de "il nulla". C'è anche un'altra bella teoria elaborata da Abramo, secondo cui il "tohu wavohu" designa una distruzione catatrofica che segna la fine e l'inizio di un'era. Vale la pena di leggerla.

    QUOTE
    D'altronde se così non fosse non cadremmo in un doppio principio?

    Ecco questo non mi è chiaro, cosa vuoi dire precisamente?

    QUOTE
    In questa ed in altre sezioni del forum non mi è chiaro il rapporto “mente di D-o” e “anime”

    Sono concetti figurativi, simboli, nell'ebraismo non ci sono dottrine elaborate.
    QUOTE
    Grazie per le risposte

    Dovere.


     
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  3. pavel43
     
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    “D'altronde se così non fosse non cadremmo in un doppio principio?”

    ”Ecco questo non mi è chiaro, cosa vuoi dire precisamente?”

    Se la creazione non è dal nulla ma da materia preesistente, dobbiamo ritenere che la materia esiste da sempre, quindi teorizziamo l’esistenza di Dio e della materia come doppio principio del tutto.


    “In questa ed in altre sezioni del forum non mi è chiaro il rapporto “mente di D-o” e “anime””

    ”Sono concetti figurativi, simboli, nell'ebraismo non ci sono dottrine elaborate.”

    Non pretendo trattazioni elaborate, provo a rispiegarmi.
    Voglio dire come per la creazione possiamo parlare di un prima quando è nella mente (come progetto) di D-o e un dopo quando tale progetto si trasforma in un’esistenza tramite l’atto creativo così le anime "Neshamà" se sono state create devono avere una loro esistenza, non possiamo collocarle solamente nella mente nella mente di D-o come “intenzioni” o come “ricordo”.

    Siamo d'accordo su questo?

    Pavel
     
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  4. Elisha Kimron
     
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    QUOTE
    Se la creazione non è dal nulla ma da materia preesistente, dobbiamo ritenere che la materia esiste da sempre, quindi teorizziamo l’esistenza di Dio e della materia come doppio principio del tutto.

    Nella tradizione ebraica non c'è il concetto di materia eterna, nel sepher Bereshit la materia viene creata in un tempo primordiale a cui segue la storia dela creazione dell'habitat vivente sul pianeta terra. Secondo un'antica concezione, shammaim, arets, tohu, bohu e tehom sono le materie prime che D-o ha utilizzato per creare il mondo, ma queste materie non sono concepite come eterne, ma come create in tempi più remoti rispetto all'habitat vivente della terra. La stessa terra (arets) fù create in un tempo remotissimo, prima dei sei giorni della creazione.
    Ciònonostante la filosofia ebraica concepisce D-o come al di fuori del tempo, non come eterno, il concetto di eternità o di infinito è relativo al tempo, il quale è concepito come una delle creazioni di D-o. Se diciamo che la materia è eterna, va bene! Ma se diciamo che D-o è eterno non va bene, perché è già una limitazione, è eterno rispetto a noi umani, ma non in senso assoluto essendo Egli il creatore del tempo e da cui non dipende.

    Shavua tov
     
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  5. paola860
     
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    CITAZIONE
    CITAZIONE (pavel43 @ 31/10/2008, 11:48)
    Non pretendo trattazioni elaborate, provo a rispiegarmi.
    Voglio dire come per la creazione possiamo parlare di un prima quando è nella mente (come progetto) di D-o e un dopo quando tale progetto si trasforma in un’esistenza tramite l’atto creativo così le anime "Neshamà" se sono state create devono avere una loro esistenza, non possiamo collocarle solamente nella mente nella mente di D-o come “intenzioni” o come “ricordo”.

    Siamo d'accordo su questo?

    Pavel

    Secondo la mitologia ebraica il Guf o guff è la stanza delle anime . Nel Talmud il termine guff viene usato per indicare il luogo dove dimorano le anime non ancora nate, e significa letteralmente corpo.


    da Wikipedia
     
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  6. Elisha Kimron
     
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    Paola, stiamo vagando, questa è la sezione Bibbia Ebraica e anime e mitologie trattiamole sulla sezione adatta.

    Shalom
     
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  7. paola860
     
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    CITAZIONE
    CITAZIONE (Elisha Kimron @ 1/11/2008, 19:50)
    Paola, stiamo vagando, questa è la sezione Bibbia Ebraica e anime e mitologie trattiamole sulla sezione adatta.

    Shalom

    Ok Elisha, scusami.

    Shalom

     
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  8. pavel43
     
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    ringrazio Elisha per le risposte, per quanto riguarda le anime non ho fatto altro che seguire gli spunti offerti da Abramo, in fondo erano pure inserite nel discorso creativo.

    Pavel
     
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    Benvenuto pavel43.
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    Che le anime erano preeesistenti all'ordine della creazione in sei giorni è dedudibile direttamente dal testo biblico dato che per gli esseri viventi non usa espressioni di creazione ex nihilo e l'uso dei verbi fa pensare ad una creazione precedente. Appena ho un po' di tempo mi riservo di trattare questo argomento a parte spiegando più dettagliatamente il senso del verbo "tozè" di Genesi 1:24 confrontandolo con altre ricorrenze bibliche.

    Shalom
     
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  10. Hannah1
     
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    Abramo che D-o custodisca te e la tua famiglia e tutti quelli che si trovano in difficoltà. Shalom

    Per una strana coincidenza questo mio messaggio è di numero 999. Spero che ti porti bene.
     
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  11. mErA
     
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    Scusate se vengo a ripescare questa discussione di qualche anno fa, ma c'è una cosa che non ho mai capito....

    Se gli animali e l'uomo furono creati nel "yom ehad", ma uscirono dalla terra soltanto nel quinto e nel sesto giorno, allora quando furono creati dov'erano?
    Ovvero: Dove si trovavano questi esseri viventi durante il secondo, il terzo e il quarto giorno se non erano ancora "emersi" dalla terra?

    Shalom.
     
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  12. lucked
     
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    Cosa sono i nuovi cieli? La Bibbia fornisce due indizi che possono aiutarci a capirlo. Primo, l'idea di nuovi cieli è menzionata da altri due scrittori biblici, e in entrambi i casi in relazione a cambiamenti radicali che interesseranno la terra. (2 Pietro 3:13; Rivelazione [Apocalisse] 21:1-4) Secondo, nella Bibbia il termine "cieli" può indicare dominio o governo. (Isaia 14:4, 12; Daniele 4:25, 26) I nuovi cieli, quindi, sono un nuovo governo, un governo in grado di stabilire condizioni giuste sulla terra. Ce n'è solo uno che può raggiungere questo obiettivo: il Regno di Dio, il governo celeste per cui Gesù ci insegnò a pregare. Questo Regno farà sì che la giusta volontà di Dio sia fatta su tutta la terra. — Matteo 6:9, 10.
    Cos'è la nuova terra? Prendiamo in esame due elementi scritturali che ci aiuteranno a pervenire alla conclusione giusta. Primo, nella Bibbia il termine "terra" a volte non si riferisce al nostro pianeta, ma a persone. (Salmo 96:1) Secondo, la Bibbia prediceva che sotto il governo di Dio gli esseri umani fedeli avrebbero imparato cos'è la giustizia, la quale avrebbe regnato su tutta la terra. (Isaia 26:9) La nuova terra, quindi, sta a indicare una società di persone che si sarebbero sottomesse al dominio di Dio e avrebbero vissuto secondo le sue giuste norme.

    Inviato dal mio Galaxy Note 10.1 tramite ForumFree App

     
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    A queste domande io non rispondo: non ne nè le competenze di studio, nè la fede. Risponda un altro Moderatore.
    Sandro_48
     
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  14. Lea Sgarbi
     
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    lucked, in questo forum è proibito citare il nuovo testamento. In seguito cancellerò il tuo messaggio e tutti gli altri che contengono riferimenti al nuovo testamento.
    Prego di visionare il regolamento.
     
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    Ciao Abramo e Lea, noto che il post è un pò datato, ma vorrei chiedervi il vostro parere a questa mia considerazione che non presento come dato di fatto.

    Al primo versetto di Genesi 1 si legge "hashamaim veet haaretz" e fin qui siamo tutti di pari accordo.
    Come mai il redattore biblico non specifica "tevél" che vuole significare "Terra, Mondo" al posto di "haaretz"?

    Ho sempre pensato che il pianeta terra (tevél) fa la sua reale comparsa quando le acque vengono raccolte insieme e appare l'asciutto. Quindi la terra non si puà chiamare "terra" se la terra non è ancora comparsa.
    Mentre, prima si parla della formazione dello spazio dove viene usato "haaretz" che si estende in vari significati: terra, paese cioè in senso geografico. A volte usato come sinonimo di "maqòm", proprio il "maqòm echàd" dove le acque sono state raccolte. Quindi "maqòm" può essere inteso anche come "unico agglomerato", "unico insieme".
    Interpreterei "hashamaim" come "le (due) altezze" (altezza e profondità) essendo shaméka (un-cielo) nella sua desinenza duale; mentre "haaretz" lo tradurrei con "il-luogo" in riferimento alla "larghezza".

    Non ci vedo alcuna logica nel provare ad immaginare il nostro pianeta senza forma e vuoto, perché credo che un conto sia intendere "informe, senza forma" un altro conto è dire "deforme" che comunque ha un forma in sé sebbene indefinita come un pallone sgonfio, per esempio.

    Effettivamente, quindi, lo spazio (universo) non ha una forma perché è sconfinato secondo le nostre attuali conoscenze, mentre era vuoto prima di essere riempito con gli astri e i corpi celesti in generale.

    Quindi il creatore avrebbe creato le tre dimensioni nello spazio (Gn 1:1) che non hanno una "forma" ma tuttavia "contengono" delle forme, cioè i corpi, perché - come dice anche lo stesso Zichichi - senza uno spazio non c'è nulla da riempire.

    Ecco, può avere un riscontro logico il mio ragionamento? Le mie intenzioni sono comunque quelle di conferire più valore alla logicità del testo biblico in sé anche dal punto di vista scientifico.

    Spero di non sentirmi dire dagli utenti sapientoni "non capisci nulla", perché vorrei cercare di capire più di quanto capisco adesso.

    Shalom
     
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29 replies since 8/2/2004, 17:45   4687 views
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