Le due inclinazioni

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  1. Hannah1
     
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    CITAZIONE
    Anna, aspettiamo cosa ci vuole domandare dovid, qundi non si parte

    Infatti sono molto curiosa. :biggrin2.gif:
     
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  2. dovid
     
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    Chiedo un commento da parte di Abramo, Nagev, Elisha ed altri sul punto 76 de Compendio.
    Detto questo, .... a proposito di yatzer hara, una aneddoto familiare con riflessione:

    Ricordo mia zia Tata (Tatiana) che in un ottimo yiddish galiziano si chiedeva rivolgendosi a me piccino: <<perché non può essere un “mensch” ?>>. Forse questo avrebbe avuto un impatto su me se io avessi capito subito. Ma essendo un individuo semplice quale sono è solamente ora, anni più tardi che io so che un “mensch” è una persona dritta, responsabile.

    Poi a scuola di Talmud fui memore dell'ammonimento trovato nel trattato Niddah che dice: prima che un bambino sia nato, a lui è richiesto un giuramento, "sii un tzadik (persona retta) e non essere un rasha (persona non retta)."

    Poi il Talmud continua, "che anche se il mondo intero dice che tu sei un tzadik, tu devi considerare che sei un rasha." Questo realmente richiede ora un po' di comprensione in quanto in Avot è totalmente contrario . Premetto di presumere che ogni persona normale non è un tzadik ed il mondo sta dicendo che lui è un tzadik. Che differenza dovrebbe significare alla persona? Lui conosce la verità circa se stesso. Al contrario, se lui è poi in realtà un tzadik perché dovrebbe considerarsi un rasha per esserlo? Entrambi i modi che noi guardiamo manca chiarezza e può portare alla commistione.

    In somma, che di buono c’è in questo giuramento ? Se lo costringi a giurare ci si chiederà non più tardi ad un chacham di esentarci dalla responsabilità ed obbligazione per adempiere al giuramento? Costringendo una persona a giurare non può garantire che la persona sia legata in cuore al giuramento.
    In realtà, quello che sta dicendo il Talmud è qualche cosa profondo.

    Prima, l'anima che sta entrando nel mondo deve accettare su se stessa le obbligazioni del giuramento come una condizione per entrare nel mondo. Quindi l'anima è condizionata per il suo ingresso in questo mondo.
    Ora prima che l'anima possa entrare in questo mondo, deve giurare. È un requisito indispensabile per entrare nella vita quale dovrebbe essere un tzadik e non un rasha.

    La seconda parte dell'asserzione nel Talmud "che anche se il mondo intero dice che tu sei un tzadik, tu deve considerare che tu sia un rasha", sembra strano, contradditorio.
    Ora se una persona è un vero tzadik genuino perché dovrebbe considerarsi come un non perfetto uomo? È lo scopo del Talmud per insegnarci che l’essere perfettamente uomini retti devono considerarsi un rasha e quanto di più così per noi semplici e normali!
    La risposta ha realmente due concetti, due significati per quello che è un tzadik ed un terzo concetto, l’essere vicino o sul cammino ad un tzadik, un “benoni”, questo termine mi ricorda i “perplessi” del Rambam.

    I due concetti di tzadik: un tzadik è riferito alla percezione che il mondo ha di lui, il tzadik relativo. L’altro tzadik (assoluto) è riferito ad una persona che prende parte principalmente allo studio della Torah e compie le mitzvos e non fa peccati è un chassid.
    È la differenza tra le due definizioni che portano la chiarezza a quello che sta dicendo il Talmud.

    Il Talmud viene ad informare l'anima che anche se il mondo ti vede studiando solamente Torah e praticando mitzvos sei chiamate un tzadik, ma non è un fatto certo che tu sia tzadik. Chiaramente se tu non fai peccati, la tua vita è di preghiera vuole dire che tu non sei un rasha ! Però potrebbe ancora essere molto possibile che tu sia in un'altra categoria, un benoni!

    La differenza tra il tzadik ed il benoni è molto magra, voglio dire distante. Ambo i due si occupano solamente di Torah e mitzvos, ma il tzadik o ha ucciso il suo yetzar hara o l'ha così completamente controllato che non può venir danneggiato.

    Il benoni, d'altra parte è preso in una lotta potente (la guerra spirituale) col suo yetzar hara. Una mossa falsa il yetzer hara potrebbe con qualche mossa dare scacco matto. Il benoni è l'individuo medio; lui sta lottando contro il suo yetzer hara.
    Una delle tattiche più riuscite dello yetzer hara è convincere la persona che davvero lui è arrivato il livello di un tzadik. Perciò i benoni devono guardarsi da questo trucco, da questo inganno.

    Vero, se tu fossi un tzadik tu non saresti impedito da essere chiamato da tutti tzadik, tu comprenderesti cosa è la verità. L’Alte Rebbe scrisse il Tanya per dare le risposte. Il Tanya è un libro che è stato scritto dei 250 anni fa ed è un chiarimento mistico della relazione tra l'anima, la persona e D-o.

    Questo è l'insegnamento principale del Talmud. Noi non dobbiamo mai essere convinti che noi siamo retti perché il nostro essere esteriore è occupato totalmente con lo studio della Torah e delle mitzvos, de’ kashorus, de’ shabbos. È solamente una volta la battaglia interna è stata vinta, ed il nemico, il nostro cattivo impulso è vinto, allora noi possiamo considerare che noi siamo un tzadik.


    A parte mi decederò di poi fare una domanda nuova discussione.
     
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  3. Jesuslives
     
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    Chiedo scusa a Dovid per la temporanea intromissione. Rispondo brevemente ad un'affermazione di Paola:

    CITAZIONE (paola860 @ 13/8/2008, 15:47)
    E se l'Eden fosse la torra e non il paradiso come ci hanno insegnato?

    Infatti l'idea del "paradiso" come luogo spirituale nel quale vanno le anime dei "santi" (nel senso Cristiano) nell'attesa della resurrezione non è un'idea Biblica (cioè presente nel Tanach) e anche nel NT quest'idea non è chiara e ci sono elementi contrastanti a riguardo (dovuti alle solite interpolazioni?). Gli elementi che sembrano propendere per quest'idea sono comunque interpretabili in altro modo, più conforme al Tanach.
    Il "paradiso" in senso spirituale non è un'idea Biblica per me e quindi è una falsa dottrina.

    Shalom

    Edited by Jesuslives - 14/8/2008, 22:53
     
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  4. paola860
     
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    CITAZIONE
    CITAZIONE (Jesuslives @ 14/8/2008, 10:31)
    Chiedo scusa a Dovid per la temporanea intromissione. Rispondo brevemente ad un'affermaizone di Paola:

    CITAZIONE (paola860 @ 13/8/2008, 15:47)
    E se l'Eden fosse la torra e non il paradiso come ci hanno insegnato?

    Infatti l'idea del "paradiso" come luogo spirituale nel quale vanno le anime dei "santi" (nel senso Cristiano) nell'attesa della resurrezione non è un'idea Biblica (cioè presente nel Tanach) e anche nel NT quest'idea non è chiara e ci sono elementi contrastanti a riguardo (dovuti alle solite interpolazioni?). Gli elementi che sembrano propendere per quest'idea sono comunque interpretabili in altro modo, più conforme al Tanach.
    Il "paradiso" in senso spirituale non è un'idea Biblica per me e quindi è una falsa dottrina.

    Shalom

    Ciao Tommaso, si deve aprire una nuova discussione in merito all'Eden e al paradiso, altrimenti non si può discutere.

    Grazie e Shalom
     
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  5. Jesuslives
     
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    CITAZIONE (paola860 @ 14/8/2008, 10:58)
    Ciao Tommaso, si deve aprire una nuova discussione in merito all'Eden e al paradiso, altrimenti non si può discutere.

    Non ce n'è bisogno, dovevo dire solo questo, non erà mia intenzione discutere di questo argomento.
    Era solo una precisazione.

    Shalom
     
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49 replies since 26/1/2004, 20:15   2568 views
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